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Dal maestro artigiano delle griffes: "I giovani siano più preparati all'ingresso in azienda"

Vicinanza al mondo dei giovani, esperienze di alternanza scuola-lavoro, senso di responsabilità nei confronti delle generazioni che stanno per affacciarsi al mondo del lavoro. Aldo Cappetti, da quasi 40 anni protagonista del comparto della...

Vicinanza al mondo dei giovani, esperienze di alternanza scuola-lavoro, senso di responsabilità nei confronti delle generazioni che stanno per affacciarsi al mondo del lavoro. Aldo Cappetti, da quasi 40 anni protagonista del comparto della pelletteria
del Valdarno, dirigente Cna nella Consulta provinciale della Moda, manda un messaggio chiaro: “come maestro artigiano mi sento la responsabilità di trasmettere ai giovani la passione per il saper fare.”

34 dipendenti e un indotto di 160 addetti, l'azienda di Cappetti ha vinto la sfida contro la crisi investendo in professionalità e manodopera qualificata per fornire sempre un miglior servizio competitivo a committenti del calibro di Valentino Garavani, Versace e Alexander McQueen.

“Il rapporto delle imprese con i giovani è fondamentale, una grande esperienza è quella dell'alternanza scuola – lavoro, ma occorre che gli studenti siano più preparati all'ingresso in un'azienda, per essere formati e prendere coscienza dell'ambiente di lavoro. A noi imprenditori il compito di farli misurare con esperienze dirette sul campo, a contatto con la gestione quotidiana dell’impresa e delle lavorazioni: la chiave giusta per tramandare la passione artigianale”.

Aldo definisce la sua impresa "una favola moderna che cerca di imitare gli artigiani del Rinascimento" e la qualità dei suoi manufatti "energia positiva che si trasferisce ai prodotti". E ha creato un simbolo che lo rappresenta: un gufo realizzato artigianalmente
con pellami dalle fogge e dai colori più diversi, che Aldo produce ma non vende: semplicemente dona. Agli amici, ai parenti, ai colleghi, agli stilisti delle griffe con cui lavora ma soprattutto ai giovani che entrano nella sua azienda perché rappresenta il ringraziamento alla vita, il compagno di viaggio che immunizza da chi gufa contro. 68 anni e la vita di sempre. “Mi alzo alle 6 e alle 7.10 sono già in azienda. Sono io ad aprire la fabbrica e ad accendere le macchine. I miei soci si occupano dell’amministrazione e della produzione. Io della ricerca, del design, della progettazione. Abbiamo mille metri quadrati ma io ne occupo solo 6. Ho una stanzina di 2 metri per 3 nella quale tengo attrezzi e ricordi di una vita. Lavoro qui. Penso, progetto e creo prototipi”.

La passione rimane la stessa degli inizi. “Sono innamorato del mio lavoro. Cerco di tenere in equilibrio il tempo per la famiglia e quello per l'azienda. Ho sempre bisogno di andare avanti, di inventare, di creare cose nuove, di sperimentare a fianco di giovani la creatività artigiana, di far toccare con mano la duttilità della pelle, di studiare con loro disegni e prototipi insegnando che l’imperfezione non è un difetto bensì il lato umano della bellezza”.

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