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Economia

"Orari ridotti e chiusure domenicali" le richieste dei sindacati per i supermercati. Lavoratori in stato di agitazione

C'è una condizione di stress in forte aumento nella categoria degli addetti dei supermercati, che, attraverso i rappresentanti sindacali, hanno chiesto sia messa mano ad alcune restrizioni degli orari e delle aperture

Senso di responsabilità, riduzione degli orari e chiusura domenicale. Sono queste in sintesi le richieste, finora in parte inascoltate, partite dai lavoratori dei supermercati e che, attraverso i sindacati, sono state portate sui tavoli locali, regionali e nazionali delle associazioni di categoria, della Regione Toscana.

Le condizioni di lavoro sono difficili per gli addetti delle corsie e delle casse dei supermercati che sono consapevoli di fornire un servizio essenziale, ma chiedono maggiori garanzie e messaggi chiari alla popolazione. Dopo giorni di rivendicazioni di questo tipo Cgil, Cil e Uil hanno indetto lo stato di agitazione dei lavoratori dei punti vendita ad Arezzo e in tutta la Toscana.

"Le azioni da mettere in campo possono arrivare fino a scioperi per un totale di 16 ore" anche se tutti sperano che in un momento come questo non ce ne sia bisogno e si arrivi subito ad una soluzione.

Un servizio di prima necessità, non è tempo di strategie di concorrenza

"Quello di stare a casa è un'indicazione fondamentale in questo momento e mi sento di raccogliere e condividere anche l'appello del sindaco Ghinelli, non può essere un comportamento accettabile quello di andare  a fare la spesa due o tre volte alla settimana, non si può usarla come scusa per uscire di casa, dobbiamo essere tutti più responsabili - ha dichiarato a questo proposito il segretario generale della Cgil di Arezzo Alessandro Mugnai che ha aggiunto "guai se in questo momento prevalesse il senso di concorrenza rispetto a quello dell'utilità pubblica. I supermercati hanno la funzione di vendita di beni di prima necessità e non possono prevalere le strategie della concorrenza tra negozi di questo tipo in questo momento così difficile, non sarebbe accettabile e questo i proprietari, i consigli di amministrazione, lo devono capire e mettere in pratica."

Perché la chiusura domenicale?

"Sono davvero tanti i motivi, il personale al lavoro è già ridotto di numero, perché ci sono stati congedi parentali per seguire i bambini a casa, ci sono i lavoratori immunodepressi che sono preventivamente al domicilio, ma il carico di lavoro fisico ed emotivo è molto alto e il personale è via via molto provato. Poi c'è da considerare il tema dei dispositivi di sicurezza che non sono infiniti e le cui nuove forniture devono ancora arrivare, non solo mascherine, ma anche guanti, soluzioni disinfettanti per le mani e altri presidi. Ma non per ultimo è fondamentale avere un giorno di chiusura anche per poter fare le sanificazioni complete dei locali."

La lettera di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ​

I segretari regionali Stefano Nicoli, Carlo Di Paola e Marco Conficconi in rappresentanza delle tre sigle sindacali a livello toscano si sono mossi all'unisono e hanno scritto una lettera a Federdistribuzione, Confcommercio Toscana, Confesercenti Toscana, Prefettura Firenze e alla presidenza della Regione Toscana:

“Tale dichiarazione deriva dal fatto che molte aziende del settore non hanno preso in considerazione le richieste che le scriventi hanno inviato, sia a livello nazionale che regionale, dove si chiedeva, in questa fase, di ridurre le fasce orarie di apertura al pubblico e di prevedere la chiusura di tutti i punti vendita nelle giornate domenicali collocate nella vigenza dei decreti legislativi emanati dalla Presidenza del Consiglio in merito alla difficile situazione sanitaria.

Le prime chiusure 

Alcune aziende hanno già risposto positivamente alle richieste, ma è un quadro a macchia di leopardo che potrebbe provocare maggiori problemi. 

"In questa fase alcune aziende hanno raccolto le nostre sollecitazioni, anticipando l’orario di chiusura serale e chiudendo la domenica ed altre invece decidere, ad oggi, non hanno previsto alcuna riduzione e neppure alcuna chiusura domenicale. Si sta quindi determinando un quadro di non omogeneità e confusione del settore che, oltre a creare uno svantaggio per le aziende più virtuose, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che rimarranno aperti, con evidenti e gravi problemi di contagio.

I supermercati di Coop Centro Italia chiusi di domenica pomeriggio

Domenica chiusi tutti i supermercati nel comune di Castiglion Fiorentino

Coop e Unicoop chiusi domenica 22 e 29 marzo

Sicurezza per i lavoratori e per i clienti

Le nostre richieste sono finalizzate a porre, sia i lavoratori che le lavoratrici del settore, in una condizione di estrema sicurezza, anche da un punto di vista psicologico. Le lavoratrici ed i lavoratori del terziario/commercio e della cooperazione, garantiscono con il loro lavoro, ormai da oltre tre settimane continuative, un servizio fondamentale alla collettività e lo fanno con sacrificio e abnegazione, spesso con turni stressanti. Adesso è il momento della responsabilità. Responsabilità di salvaguardare tutti, i cittadini, i clienti, ma anche i lavoratori e le lavoratrici.

Le proposte

Le nostre organizzazioni hanno convintamente diffuso il messaggio di responsabilità che si riassume nella ben conosciuta frase: "Io sto a casa", chiedendo alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore di fare un grandissimo sforzo per il bene dell’intero paese. Oggi, però, è arrivato il momento di dare anche a loro una piccola ma importante risposta riducendo le fasce orarie ed i giorni di apertura della distribuzione alimentare. Il servizio fornito dai nostri assistiti può essere garantito rimanendo aperti dal lunedì al sabato con una fascia oraria giornaliera che inizia alle ore 8 sino alle ore 19 massimo. Chiediamo anche alle Istituzioni regionalmente competenti di fare la propria parte, intervenendo in modo deciso ed orientato a sensibilizzare le aziende nell’uniformare gli orari di apertura al pubblico e le giornate di chiusura alla vendita, per tutte le realtà alimentari di media e grande superficie, presenti in Toscana”.

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