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Confagricoltura e Ferrero insieme per lo sviluppo della coltura della nocciola nell'Aretino

Un investimento poco impegnativo, che promette una buona redditività futura. È questa la motivazione che spinge molti agricoltori di settori in crisi a lanciarsi nella coltivazione delle nocciole, che in molte zone d’Italia, fino a qualche...

Un investimento poco impegnativo, che promette una buona redditività futura. È questa la motivazione che spinge molti agricoltori di settori in crisi a lanciarsi nella coltivazione delle nocciole, che in molte zone d’Italia, fino a qualche decennio fa, costituiva una fonte di reddito non indifferente per molte famiglie.

Il tema è stato approfondito in tutti i suoi aspetti nell’incontro che si è svolto ieri presso la Coop. CO.AGRI.A. di Cesa in Valdichiana e promosso da Confagricoltura Arezzo, alla presenza di numerosissimi agricoltori.

A fornire tutte le informazioni utili a chi voglia lanciarsi nella nuova avventura agricola è stato Fabio Piretta, Responsabile della Ferrero per il progetto Nocciola Italia.

In Provincia di Arezzo è alto l’interesse per le nocciole, valutate da 230 a 250 euro al quintale quando il prezzo medio di un quintale di grano è oggi di 20 euro a quintale, insufficiente a coprire i costi di produzione.

“Vedere una sala così gremita – afferma Gianluca Ghini, direttore di Confagricoltura Arezzo - è la dimostrazione di quanto interesse suscita questo progetto. Da qualche anno i cereali sono a redditività zero e in molti stanno cercando alternative. La coltivazione delle nocciole è un’alternativa molto valida. Richiede un investimento modesto, da 7.000 a 10.000 euro per un ettaro, impianto di irrigazione compreso, che entra in piena produzione dopo 5 anni. La richiesta sul mercato è molto alta, soprattutto da parte di gruppi come La Ferrero, che richiedono nocciole di qualità italiana, superiore a quella di Paesi come la Turchia, che rappresenta il maggior produttore mondiale, con il 70 per cento del mercato. L’Italia, pur essendo il secondo, non riesce neppure a coprire il fabbisogno nazionale. Per questo – conclude Ghini – La Ferrero è alla ricerca di nuovi produttori di nocciole e Confagricoltura si è messa a disposizione per aiutare tutti gli agricoltori a sviluppare questo progetto e usufruire di tale opportunità”.

In Italia si raccolgono 120.000 tonnellate annue di nocciole, che sono utilizzate principalmente nelle lavorazioni industriali per produrre torroni, creme, cioccolato, biscotteria, crostatine e dolci in genere. Il nocciolo è una pianta molto longeva, che può arrivare a 70-80 anni. È una cultivar forte, che richiede poca acqua e una minima concimazione e non presenta importanti attacchi fungini e di insetti. La raccolta è manuale nei primi anni e successivamente avviene con l’impiego di mezzi meccanici.

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