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Economia

Clima, Coldiretti: "L'impennata degli eventi estremi taglia raccolti"

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con una perdite devastanti nel corso del decennio della produzione agricola

L’andamento climatico avverso con il 60 per cento in più rispetto all’anno precedente di eventi estremi fra tempeste di pioggia, neve, vento, trombe d’aria e grandine taglia i raccolti in Italia ncel 2019.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione del summit di Davos sulla base dei dati Eswd che ne ha rilevati durante l’anno ben 1669 lungo tutta la Penisola con pesanti conseguenze sull’economia, sul lavoro e sull’ambiente.

La produzione agricola si è ridotta dell’1,3 per cento secondo l’Istat ma il calo – sottolinea la Coldiretti - sale al 2,4 per cento per i vegetali con punte del -12 per cento per il vino particolarmente sensibile alle condizioni meteo.

Il 2019 è stato in Italia in quarto anno più caldo dal 1800 con una temperatura superiore addirittura di 0,96 gradi rispetto alla media di riferimento secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr ma a pesare e anche la più elevata frequenza di fenomeni estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità.

"L’eccezionalità degli eventi atmosferici – evidenzia il Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci – è ormai diventata la norma anche ad Arezzo così come in tutto il resto d’Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione. L’agricoltura – continua Castellucci – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con una perdite devastanti nel corso del decennio della produzione agricola".

Una situazione che mette a rischio il primato nazionale in Europa dove l’agricoltura tricolore si classifica nel 2019 al primo posto per valore aggiunto ma anche per qualità e sicurezza delle produzioni con 299 prodotti a denominazione riconosciuti e quasi settantamila imprese impegnate nel biologico, il numero più elevato nella Ue.

"E’ necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far diventare l’Europa più sostenibile con una Politica agricola forte, semplice ed efficace e con risorse adeguate per consentire alle imprese di svolgere un ruolo essenziale nel presidio territoriale, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico" ha affermato il presidente Castellucci. 

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