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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Closing Banca Etruria. Fabi: "Closing ma esuberi preoccupanti"

"Le notizie di stampa sul Piano Industriale, che però aspettiamo di conoscere nel dettaglio, non sono per niente tranquillizzanti". Le parole sono quelle di Fabio Faltoni, segretario provinciale della Fabi, Federazione autonoma bancari...

"Le notizie di stampa sul Piano Industriale, che però aspettiamo di conoscere nel dettaglio, non sono per niente tranquillizzanti".

Le parole sono quelle di Fabio Faltoni, segretario provinciale della Fabi, Federazione autonoma bancari italiani di Nuova Banca Etruria all'indomani del closign che ha sancito il passaggio delle tre good bank ad Ubi Banca.

"Con la chiusura dell’operazione di vendita, comunicata ieri ufficialmente dalla Banca d'Italia, finalmente Nuova Banca Etruria e le aziende partecipate, assieme a Banca Marche e CariChieti, entrano nel Gruppo UBI Banca. Dopo milleduecentoquaranta giorni di attesa, si è concretizzato quanto venne annunciato dai massimi vertici aziendali il 13 dicembre del 2013, cioè che la banca non poteva più stare in piedi da sola, ma che doveva obbligatoriamente - e celermente - cercarsi un partner “di elevato standing”. Per tutti i dipendenti, milleduecentoquaranta giorni non solo di attesa, ma di quaresima, potremmo dire, di prepensionamenti e riduzioni di stipendio, di paure e incertezze, di gogna mediatica e denunce. Dal quel triste dicembre di quattro anni fa, abbiamo visto, in rapida successione: rinnovo del Cda nella primavera del 2014, immediatamente seguito da nuova e pesante ispezione della Banca d’Italia, commissariamento ad inizio 2015, decreto di “risoluzione” nel novembre dello stesso anno e nascita di Nuova Banca Etruria; poi, dal decreto, un anno e mezzo di offerte di acquisto esplicite, di offerte segrete, di offerte fantasma, di ammiccamenti, di smentite, di offerte parziali, di offerte ritirate, di Fondi stranieri. Senza parlare di tutti i feroci attacchi, mediatici e non, che abbiamo subìto. Non ci siamo fatti mancare niente, ma finalmente Nuova Banca Etruria e le aziende partecipate hanno trovato il partner di elevato standing. Possiamo permetterci di tirare un legittimo sospiro di sollievo, anche se il recente e duro passato lascia una coda amara, le cause giudiziarie a carico di alcuni lavoratori per la vendita delle obbligazioni subordinate. Il “closing” ha portato anche al rinnovo dei vertici delle banche, allo spostamento della sede legale a Bergamo e, forse la novità più sorprendente, al cambio della denominazione delle tre ex banche-ponte, fino alla fusione con UBI Banca; la nostra banca diventa Banca Tirrenica SpA. Cambio di nome proprio in coincidenza con le recenti polemiche che hanno investito di nuovo "BancaEtruria". Le notizie di stampa sul Piano Industriale, che però aspettiamo di conoscere nel dettaglio, non sono per niente tranquillizzanti, laddove si parla subito di un elevato, elevatissimo numero di esuberi di personale; non ci facciamo prendere dal panico, ma affronteremo con lucidità anche questo ulteriore passaggio, consapevoli che il Contratto Nazionale offre tutti gli strumenti per evitare i licenziamenti, da noi come in tutte le banche italiane. I lavoratori di BancaEtruria hanno già subìto le gravi conseguenze di errori altrui, e più di 400 prepensionamenti negli ultimi anni, che nessuno pensi a misure "non convenzionali". La FABI, il primo sindacato in Italia fra i bancari e il primo in UBI Banca (della quale fa parte il Segretario Generale Lando Sileoni), affronterà anche questa nuova fase con senso di responsabilità, con la concretezza che la contraddistingue, ma anche senza fare sconti a nessuno, a partire da subito".

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