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Che fine farà Banca Etruria?

Che fine farà Banca Etruria? Di sicuro la nostra banca non sarà più né nostra, né quella alla quale abbiamo pensato per oltre un secolo. Il cosiddetto salvataggio dovrebbe realizzarsi mediante l’acquisto, diciamo così, dell’istituto da parte del...

Che fine farà Banca Etruria? Di sicuro la nostra banca non sarà più né nostra, né quella alla quale abbiamo pensato per oltre un secolo. Il cosiddetto salvataggio dovrebbe realizzarsi mediante l’acquisto, diciamo così, dell’istituto da parte del Fondo Interbancario di tutela dei crediti. Dopodiché la banca verrebbe risanata nel corso del tempo, e poi rivenduta. E per una parte dei dipendenti, e per gli azionisti, pazienza. Detto così sembra tutto facile. E lineare. Ma non lo è. Tanto per iniziare, spiace doverlo rilevare per l’ennesima volta, gli italiani si sono fatti turlupinare un’altra volta dalle frottole dell’Unione Europea.

La Germania, per esempio, ha giustamente speso negli ultimi anni 500 miliardi di euro di denari pubblici per salvare il proprio sistema bancario, e senza toccare un centesimo dei denari dei risparmiatori. In Italia, invece, è stato tragicamente deciso di far pagare il conto anche ai risparmiatori con giacenze superiori a centomila euro, oltre che agli obbligazionisti e, ovviamente, agli azionisti. Tuttavia, temendo le giuste reazioni, in primis degli azionisti che continuano ad essere i proprietari delle banche, Lorsignori nord europei hanno messo in piedi la solita manovra. Infatti è stata montata una campagna di stampa e di televisione, ovviamente orchestrata oltralpe con la complicità di schiere di utili idioti italiani. In sostanza, ed al netto di altre azioni di disturbo, viene minacciosamente fatta circolare la voce che ci sarebbero delle difficoltà a far rilevare le banche dal Fondo perché tale iniziativa sarebbe considerata, da parte dell’Unione Europea e dintorni, un aiuto di Stato.

Che facce toste, come possono sostenere questa tesi dopo che la Germania, ripeto, ha salvato le sue banche negli ultimi anni spendendo 500 miliardi di euro di denari pubblici? Quale è l’obbiettivo di questa campagna terroristica? Semplice, spaventare a morte i piccoli azionisti, e soprattutto i risparmiatori, con la minaccia del definitivo dissesto delle banche, affinché nessuno si permetta di deviare, o anche semplicemente di protestare, dalla strada scelta da Lorsignori. In conclusione, quando il polverone mediatico avrà confuso e spaventato ben bene tutti, le banche, con un arzigogolo legislativo o un altro, verranno sostanzialmente espropriate nel silenzio generale, con i risparmiatori contenti del fatto i loro soldini saranno garantiti, se saranno garantiti. E Banca Etruria? Un bel giorno noi soci saremo chiamati a ratificare, perché di questo si tratterà, la decisione di trasformare la banca in società per azioni. Dopodiché il percorso sarà lo stesso delle sue consorelle. E, come dicevo all’inizio, per una parte dei dipendenti e per gli azionisti, pazienza. A questo punto ci vogliono dei volenterosi capaci di farsi sentire e di sfruttare le possibilità che dà la Legge per creare un “nocciolo duro” di azionisti, con l’obbiettivo di tutelare il radicamento della futura banca e gli interessi del territorio. Ci saranno?

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