Cessione good bank. Guzzetti e Visco: "Meno pressing da Francoforte e Ue, così verso la vendita"

Richieste meno rigide, tempi più elastici e clima più disteso.

Sono questi gli aspetti fondamentali che gli esperti del mondo economico nazionale portano in evidenza come prioritari affinché la vendita delle quattro good bank (Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti, Carife) possa procedere senza ulteriori intoppi. Ne è convinto per primo Giuseppe Guzzetti - presidente dell'Acri - che, durante la Giornata Mondiale del risparmio ha dichiarato: "La vendita delle quattro banche, messe in risoluzione lo scorso novembre, deve potersi concludere senza le eccessive richieste della Vigilanza di Francoforte e quelle della Commissione Ue. Superata la rigida apposizione di termini per la vendita delle banche in questione, maldestramente voluta dalla Commissione Ue, ora occorre moltiplicare gli sforzi per arrivare a dismissioni che, oltre al prezzo dell'alienazione, tengano conto della stabilità del futuro assetto proprietario e del radicamento nei territori degli istituti interessati. La prosecuzione di un'eccessiva insistenza da parte della Vigilanza unica di Francoforte sulla capitalizzazione del soggetto acquirente o da parte della Commissione Ue sui presunti aiuti di Stato non renderebbe possibile il compimento di un'operazione che, diversamente, potrebbe avere i presupposti di un'accettabile definizione". Posizione ribadita anche dallo stesso governatore di Bankitalia Ignazio Visco che ha recentemente affermato come "il processo di vendita delle quattro banche ponte va avanti secondo una procedura aperta, trasparente e non discriminatoria. Il processo di vendita tiene conto delle regole europee sulla concorrenza e delle esigenze prudenziali definite nell'ambito del sistema di vigilanza unico"