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C’è voluto il Consiglio di Stato per togliere l’indennità di accompagnamento dal calcolo dell’Isee

C’è voluto il Consiglio di Stato per togliere l’indennità di accompagnamento dal calcolo dell’Isee, o riccometro o poverometro che dir si voglia. L’Isee è l’ennesimo imbroglio di derivazione comunitaria inventato al solo fine di far pagare di...

C’è voluto il Consiglio di Stato per togliere l’indennità di accompagnamento dal calcolo dell’Isee, o riccometro o poverometro che dir si voglia.

L’Isee è l’ennesimo imbroglio di derivazione comunitaria inventato al solo fine di far pagare di più le prestazioni ai cittadini, o di ridurre la portata delle stesse. Rientra nell'operazione di riduzione della spesa pubblica agli ordini della Germania che va avanti da ormai venti anni, con una devastante accelerazione negli ultimi cinque o sei. L’aspetto più pericoloso è che l’Isee viene gabellato a fini di depistaggio come un elemento di equità sociale. In altre parole servirebbe secondo i più boccaloni per far contribuire maggiormente alla spesa pubblica coloro che sono dotati di un maggior benessere economico. Ma siccome l’equità non è un concetto astratto, ma deve calarsi nella realtà, ci si chiede raramente cosa è concretamente l’Isee. In altre parole non stiamo parlando dei Comandamenti. Si tratta soltanto di un’asticella che viene alzata, o per meglio dire abbassata a piacimento inventando di volta in volta soglie di reddito e di patrimonio per incassare più denaro o fornire minori prestazioni secondo i contingenti comodi di Lorsignori. Quindi tralasciamo l’equità sociale che è un concetto sacrosanto da utilizzare a ragion veduta, si tratta solo di questioni di bilancio pubblico declinate secondo i voleri della signora Merkel e dintorni. E per lo più a casaccio. Per esempio qualcuno si ricorda che anche agli inizi della tragedia che ha colpito i nostri risparmiatori qualche fenomeno propose di utilizzare l’Isee per individuare i meritevoli di risarcimento? Oddio, in realtà le cose non è che siano andate poi molto diversamente visto che sono state inventate delle soglie di reddito e di patrimonio prive di qualsiasi pregio se non quello di ridurre la platea dei rimborsabili. Ma non divaghiamo e torniamo al tema.

Ultimamente Lorsignori avevano deciso che nel calcolo dell’Isee dovevano anche rientrare, naturalmente al solo scopo di peggiorare il risultato ai danni dei cittadini, anche le indennità di accompagnamento. La cosa apparve subito improntata alla più imperdonabile ignoranza, od alla più imperdonabile malafede. Che le indennità di accompagnamento non possano essere assimilate ad un reddito lo sa anche un ragazzo al primo anno di università. Tanto per intendersi possiamo considerarle come il rimborso dell’assicurazione per un tamponamento stradale subìto, ristorano un danno e non sono un reddito. Insomma spazzatura mentale e legislativa destinata a schiantarsi alla prima occasione. Naturalmente lo Stato è andato avanti tetragono in questa impostazione gettando molte famiglie e molti anziani, che spesso non potevano far fronte alle normali necessità della vita, nella disperazione. Andazzo che è andato avanti sino a quando meritoriamente il Consiglio di Stato ha sancito una cosa evidentissima e nota a tutti. Ovverosia, si perdoni la ripetizione, che l’indennità di accompagnamento non è né un reddito, né un incremento di patrimonio ma soltanto una parziale compensazione di una grave situazione di svantaggio. Rimane il dettaglio di chi dovrà pagare i danni subìti in questo periodo dalla famiglie. A chi ha amor di Patria e senso dello Stato dispiace dover constatare come di queste tagliole ai danni dei cittadini più deboli il sistema italiano sia pieno. E poi Lorsignori si baloccano in fatue chiacchiere sul sostegno alla famiglia.

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