Questa mattina la Cantarelli ha riaperto i battenti, lo ha fatto, nonostante tutto. I dipendenti sono al loro posto e continuano a fare quel poco che possono, cioè evadere gli ordini presenti con il materiale di scorta, tessuti, fili, bottoni che potranno durare al massimo un paio di settimane sembra. Mentre i loro 100 colleghi continuano la cassa integrazione.

I vari reparti hanno ricevuto da un po' di tempo il divieto di ordinare nuovo materiale da lavorare, inoltre la campagna di acquisto di tessuti è scaduta a fine marzo, la situazione è davvero difficile per l'azienda, tecnicamente fallita e tra poco, se non cambieranno molte condizioni, anche impossibilitata a produrre.

"E' morta ammazzata" commenta qualcuno beninformato"e quello che è stato possibile produrre finora è merito dei lavoratori che per senso di responsabilità hanno mandato avanti la baracca".

Di tutti questi temi che delineano il presente e il futuro della Cantarelli si parlerà domani davanti al Prefetto di Arezzo. L'appuntamento per i sindacati e le delegazione dei lavoratori è alle 10:00. Sarà una giornata di sciopero e contemporaneamente di presidio sotto le finestre del Palazzo del Governo ad Arezzo. Ci saranno i lavoratori con le loro storie di vita dentro la storica azienda di confezioni per uomo.

Intanto non ci sono nuove comunicazioni dal commissario che guida l'azienda ormai da un anno e mezzo, dopo che nel novembre 2015, il tribunale di Arezzo dichiarò lo stato di insolvenza. L'ultima notizia è stata infatti quella dell'asta andata deserta, a fine marzo, poi nulla più.