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Brexit, Maruffi: "Era questione di tempo, ora una grande opportunità per Europa dei popoli e non dei banchieri"

"Tanto è solo questione di tempo, se non cambiamo strada l’euro zona sarà una unione monetaria fallita, come tante altre prima e, di sicuro, dopo di lei. Ovviamente il sistema prenderà una forte scossa, grandissimi cambiamenti ci attendono...

"Tanto è solo questione di tempo, se non cambiamo strada l’euro zona sarà una unione monetaria fallita, come tante altre prima e, di sicuro, dopo di lei. Ovviamente il sistema prenderà una forte scossa, grandissimi cambiamenti ci attendono, dovremo combattere metro per metro, ma usciremo da questa lunghissima agonia ormai senza speranza. Il che non ci esimerà dal fare una importante ristrutturazione del nostro modello economico, ma fatta privilegiando le persone, non il grande capitale estero."

E' questo uno degli ultimi passaggi che troviamo nel libro "Smettiamo di pagare l'Imu alla Germania e mettiamo in moto l'Italia" scritto da Roberto Maruffi tra il 2014 e l'inizio del 2015. Un passaggio chiaro ed anticipatorio di quanto sta avvenendo e che ha avuto una forte accelerata con l'esito della Brexit, che ha visto la Gran Bretagna decidere con il referendum di uscire dall'Unione Europea. Cosa accadrà adesso alle nostre economie? Difficile dirlo chiaramente, ma alcuni risvolti locali si possono capire. L'uscita della Gran Bretagna influirà sull'export in direzione del mondo anglosassone, dell'Inghilterra e di quei paesi che orbitano nel sistema della sterlina. Arezzo in particolar modo può essere toccata sia per il settore orafo sia per quello della produzione di vino.

Spiace doverlo dire, ma era un esito atteso, l'Unione Europea, grazie anche l'ignavia delle classi politiche nazionali come quella italiana, ha massacrato il nostro tessuto economico e quindi c'è un diffuso sentimento antieuropeista, che è una vero peccato perché il sogno dell'Unione Europea unita viene da lontanissimo. Noi dobbiamo ringraziare la Gran Bretagna perché ci offre una grande occasione per rinnovare l'Unione Europea, per portarla vicino alle persone e perché non sia più quella dei grandi banchieri. L'aspetto positivo potrà essere quello di avere un'Europa di nuovo unita che si occupa delle persone e che non pensa solo a taglie e tasse. Queste decisioni sono vitali e strategiche, ma se qualche genio a Bruxelles pensa ad un altro giro di vite e si rimette in moto il meccanismo di tagli e tasse l'Europa è morta e sepolta.


In attesa di un nuovo sagace articolo nella nostra colonna delle opinioni, il pensiero di Roberto Maruffi si ricollega immediatamente alle vicende dei piccoli risparmiatori di Banca Etruria:

L'esproprio che hanno subito gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria, tralasciando i fatti locali, sono frutto anche di questa politica europea, l'Italia ha accettato che nel suo ordinamento entrasse il bail in imposto dall'Europa, significa appunto che può essere tolto il risparmio con la crisi di una banca.

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