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Economia

Agriturismo: non solo ospitalità nelle 23 mila imprese del settore. Bilancio positivo della due giorni di Agrietour

La formula vincente della vacanza in agriturismo non è solo soggiornare all’aria aperta, ma soprattutto le esperienze che si possono vivere in azienda

Piace agli operatori di settore la rinnovata formula di AgrieTour, il salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale (15-16 novembre), organizzato da Arezzo Fiere e Congressi, che per i suoi 18 anni ha aperto ai soli professionisti della vita all’aria aperta. Una esperienza, quella della due giorni aretina che chiude i battenti oggi, intensa, piena incontri e iniziative per la crescita e l’aggiornamento e soprattutto produttiva grazie al workshop B2B dove buyer provenienti da tutto il mondo interessati a scoprire l’offerta nazionale si sono incontrati con l’offerta delle più importanti regioni italiane in termini di agriturismo, come Toscana, Puglia, Lazio, Umbria, Marche, Campania, Basilicata, Sardegna, Lombardia, Trentino Alto Adige e altre ancora per un evento caratterizzato dal  “matching day”.

Sensazioni confermate dall’amministratore unico di Arezzo Fiere e Congressi, Sandra Bianchi.

"AgrieTour continua a essere punto di riferimento del settore e lo è da 18 anni a livello nazionale proprio per la sua offerta di incontri e confronto rivolti esclusivamente al mercato professionale, avendo contribuito allo sviluppo e alla diffusione dell’ospitalità rurale. Un successo anche in questa edizione «nella quale abbiamo scelto di dedicare la manifestazione esclusivamente al pubblico dei professionisti di un settore che in questi diciotto anni è cambiato radicalmente imponendo alla nostra fiera di mantenere il passo per rimanere il punto di riferimento di un comparto che anche grazie ad AgrieTour ha saputo guardare alla domanda internazionale, forte del contatto con i buyer tanto da essere l’unico workshop dedicato al settore agrituristico".

Offerta di solo alloggio, ma anche molto altro. Tra le attività agrituristiche l’ospitalità in alloggio continua a rappresentare l’asse portante dell’offerta. Il pernottamento in camere e/o appartamenti viene infatti proposto dall’82% delle aziende. La ristorazione, viene proposta da poco meno della metà delle aziende mentre la trasformazione e vendita dei prodotti e l’attività di degustazione è proposta da un’azienda su cinque. Nel 2016 si contano 2.533 aziende agrituristiche con produzione e vendita di prodotti DOP e IGP, aumentate del 220,2% in soli 5 anni (nel 2011 erano 791). Complessivamente le aziende autorizzate per le attività ricreative, sportive e culturali sono 12.986 (il 55% del totale). La formula di offerta più diffusa prevede la combinazione di due o più attività, scelta praticata da 15.772 aziende pari al 67,4%. In particolare la formula alloggio con attività ricreative, sportive e culturali viene proposta da 10.757 aziende (56,3% del totale autorizzato all’alloggio), in aumento (+3,5%) sul 2016; l’alloggio con la ristorazione è offerta da 8.225 aziende (43%) e la ristorazione con attività ricreative, sportive e culturali da 6.635 aziende (il 58,2% delle autorizzate alla ristorazione). Rispetto al 2016 aumentano tutte le combinazioni con la degustazione: alloggio (+3,9%), ristorazione (+3,7%) e attività ricreative, sportive e culturali (+5,2%). Le aziende autorizzate per due attività sono complessivamente 8.615 (36,8%), 5.182 (22,1%) per tre attività e 1.987 (8,5%) per tutte e quattro le tipologie, queste ultime aumentate del 3,7% rispetto al 2016. Sono invece 7.634 (32,6% del totale) le aziende che esercitano una sola attività, di cui 5.192 solo alloggio (+4,2% rispetto al 2016), 1.536 solo ristorazione (+4,8%), risultano in calo (-8,7%) le aziende con la sola proposta di degustazione e in forte aumento le aziende che offrono solo attività ricreative, sportive e culturali (+22,4%), tra cui le fattorie didattiche.

A livello regionale la formula alloggio e ristorazione risulta più diffusa in Toscana (1.327 aziende), Lombardia (558) ed Emilia-Romagna (543); con 301 aziende la Lombardia è la regione con il maggior numero di aziende autorizzate alla sola ristorazione, insieme alla Provincia Autonoma di Bolzano (210 aziende) e al Friuli-Venezia Giulia (202).

Tra le aziende autorizzate all’alloggio, il 53,5% offre il solo pernottamento; il 43,5% propone il pernottamento con la prima colazione (+4,3% sul 2016); il 17,3% (3.386 aziende) offre la mezza pensione e il 24,9% (4.751 aziende) la pensione completa, queste ultime due formule in calo rispetto al 2016 (rispettivamente -2,6% e -4,3%).

Multifunzionalità, vero valore aggiunto. L'agricoltura basa la propria multifunzionalità su tra aspetti, l’agriturismo, la filiera corta e l’agricoltura con finalità sociale (intendendo in questo ambito tutto quello che riguarda i servizi alla persona offerti da aziende agricole). Il successo della multifunzionalità ha raggiunto una quota sempre più importante della produzione agricola italiana giungendo, nel 2017 il 22,4% del valore della produzione agricola contro il 18,6% del 2010. Nel 2017, a fronte di una flessione del 2,5% su base annua della produzione agricola nazionale, determinata dal calo di quasi tutte le sue componenti - coltivazioni legnose (-5,4%), foraggere (-5,4%), erbacee (-5,1%), allevamenti zootecnici (-0,4%) -, le attività secondarie proseguono il trend positivo degli ultimi anni, raggiungendo 4,6 miliardi di euro (+4,9% l'aumento della produzione a valori correnti rispetto al 2016). Tra le attività secondarie riprende a crescere la produzione di energie rinnovabili (+5,2%), proseguono l’espansione l’agriturismo (+5,1%), con le attività ricreative, didattiche e sociali, e la vendita diretta (+1,9%).

Tre regioni per tour esperienziali in terre antiche che guardano al futuro: dai sommelier del riso al trekking nelle garzaie. “Terre antiche, nuovi destini”: è la proposta turistica presentata ad Arezzo dal Gruppo di Azione Locale (GAL) Risorsa Lomellina nel contesto del Progetto VIAE, che vede coinvolti anche Ecomuseo del Paesaggio Lomellino, ATL Alexala e consorzio Sistema Monferrato. Si tratta della narrazione della Lomellina da una prospettiva inedita. Non solo, infatti, cultura materiale, risaie, rughe sulla fronte, ma anche accoglienza e servizi a disposizione del turista per un percorso esperienziale a chi cerca natura, agroalimentare, sport e tutto ciò che l’area tra Po, Ticino e Sesia può offrire ai visitatori. Per  il direttore del Gal Luca Sormani «siamo intenzionati a raccontare la Lomellina utilizzando un linguaggio in linea con le tendenze attuali. Il nostro territorio deve rappresentare una meta innovativa attraverso proposte accattivanti e non scontate, dai corsi per “sommelier del riso” al trekking nelle garzaie. Sarà promosso un tipo di turismo che consenta alle persone di fare attività sul territorio, oltre a trovare nel rilassante paesaggio delle risaie uno sfondo ideale per un viaggio dai risvolti introspettivi». Il Progetto Viae coinvolge Province diverse, regioni diverse per promuovere il turismo in un bacino geografico che conta quasi 7 milioni di abitanti.  L’accordo concerne diversi aspetti legati allo sviluppo turistico in un contesto territoriale di valenza strategica, vale a dire la Lomellina e il Monferrato, all’interno dello storico “triangolo industriale” Milano-Torino-Genova. Fra gli ambiti di intervento figurano il “Riso e le Terre d’acqua” (vale a dire le possibilità esperienziali legate alle colture tipiche e alle caratteristiche naturali di entrambe le aree geografiche), percorsi cicloturistici ed escursionistici tra i due territori, esperienze trasversali legate a cibo e arte, eventi e kermesse, formazione degli operatori.

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