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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Basta referendum e pensiamo all’Italia

Dovrebbe essere chiaro a tutti che le calamità che si stanno abbattendo una dopo l’altra sull’Italia, e ci riferiamo ai terremoti ovviamente in primis, e poi alla catastrofe economica ed occupazionale, alla sconsiderata politica della...

Dovrebbe essere chiaro a tutti che le calamità che si stanno abbattendo una dopo l’altra sull’Italia, e ci riferiamo ai terremoti ovviamente in primis, e poi alla catastrofe economica ed occupazionale, alla sconsiderata politica della “accoglienza” dei migranti, allo scippo dei risparmi, ecc.. non dipendono dalla Costituzione.

Calamità dinanzi alle quali il paese è abbacinato, paralizzato, mostra plasticamente di non sapere cosa fare, salvo il puntuale, colossale e preziosissimo, impegno della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine. Per cui irrita ogni giorno di più il constatare che le modeste, ed evidentemente insufficienti energie della classe politica nazionale e di Governo siano concentrate nel referendum costituzionale del prossimo dicembre, anziché nell’affrontare i terribili problemi che affliggono il paese.

Insomma irrita il vedere la politica politicante, ed i suoi interessi elettorali perché poi questo è quello che realmente preme a Lorsignori, al centro della vita di un paese afflitto da problemi gravissimi. E questo anche per colpa delle grandi televisioni nazionali e dei grandi giornali che hanno annoiato gli italiani riportando ogni sospiro della peggior classe politica nazionale che si ricordi a memoria d’uomo.

Ma siccome a tutto c’è un limite, si sta purtroppo incaricando la natura di riportare il dibattito sulle cose serie, serissime. Quindi, chiarito che la sismicità italiana non dipende della Costituzione. Chiarito che occorreranno miliardi di euro, decine di migliaia di miliardi di lire, solo per iniziare a fare qualcosa per ricostruire la parte straziata del nostro paese, e provare a mettere realmente in sicurezza l’altra parte, sempre sperando che non accadano cose ancora peggiori. Chiarito che nessuno sa dove trovare queste risorse per l’aver svenduto la sovranità nazionale e monetaria al grande capitale finanziario internazionale travestito da quel baraccone di carta pesta chiamato Unione Europea; anche in questo caso non per colpa dalla Costituzione, ma anzi per averne calpestato lo spirito e la lettera. Chiarito che le pacche sulle spalle che verranno nelle prossime ora dalla Commissione europea travestite dalla falsa promessa di allargare i cordoni della borsa saranno false e pericolose quanto il bacio di Giuda.

Chiarito tutto questo, a questo punto occorre concentrare le energie di tutte le forze vitali del paese nell’affrontare i veri problemi. Il che, ripetiamolo, non può dipendere da una modifica costituzionale, scritta bene o scritta male che sia, utile o meno utile che possa essere. E allora sarebbe bene che Lorsignori, tanto i sostenitori del Si quanto i sostenitori del No, smettessero immediatamente di perdere tempo e si dedicassero ai veri problemi del paese. Purtroppo per loro ciò vorrà dire abbandonare i confortevoli studi televisivi e provare ad affrontare i problemi veri che sono sul tappeto da anni ed anni. Dio solo sa quanto avremmo voluto che si potesse continuare comodamente a parlare dei massimo sistemi.

Ma gli eventi non lo consentono più, e impongono a tutti una eccezionale assunzione di responsabilità. L’Italia deve rapidamente maturare e rimettere al centro dell’attenzione le cose importanti, con coraggio e serietà. Cioè la vita delle persone e delle famiglie, non gli interessi dei grandi finanzieri internazionali. Ben sapendo che con questa impostazione giocheremo con il fuoco, ma che non ci sono altre possibilità. Ben sapendo che nessuno comunque ci verrà in soccorso, ma che dovremo fare tutto da soli.

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