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Banche "salvate", tensioni nelle sedi. Cisl: "Basta minacce ai dipendenti"

C'è forte tensione ad Arezzo e nelle altre città d'Italia toccate dalle conseguenze del decreto salva banche di domenica 22 novembre. Le perdite dovute agli azzeramenti delle obbligazioni subordinate ha scatenato molta rabbia nei clienti di Banca...

C'è forte tensione ad Arezzo e nelle altre città d'Italia toccate dalle conseguenze del decreto salva banche di domenica 22 novembre. Le perdite dovute agli azzeramenti delle obbligazioni subordinate ha scatenato molta rabbia nei clienti di Banca Etruria, Cari Ferrara e Banca Marche.

A darne notizia è il segretario generale della First Cisl Giulio Romani che ha dichiarato:

"Sono "inaccettabili" le minacce ai dipendenti delle quattro banche salvate dal governo. E' preoccupante quanto riportato nelle ultime ore da alcuni quotidiani locali e dalla rete", secondo cui ci sarebbero "reazioni scomposte da parte di clienti di Banca Etruria, CariFerrara e Banca Marche, detentori di azioni e obbligazioni subordinate, che avrebbero scaricato sui dipendenti la propria frustrazione per quanto sta avvenendo nelle banche commissariate".

Si parla di atti vandalici nei confronti di auto in altre città limitrofe rispetto ad Arezzo, dove invece in via Calamandrei, di fronte alla sede di Banca Etruria questa notte era stato appeso uno striscione da parte di risparmiatori arrabbiati per la vicenda che si è venuta a creare.

"Se le notizie di atti vandalici - sostiene il sindacalista - e addirittura di minacce di morte dirette ai lavoratori venissero confermate, si tratterebbe di un fatto gravissimo e inaudito, che va bloccato sul nascere. Ci aspettiamo che il buon senso prevalga e che venga chiarita la posizione dei lavoratori, vittime e non certo complici di quanto avvenuto". "È ora - aggiunge Romani - di mettere mano alle regole per creare strutture e meccanismi che stabiliscano con chiarezza le responsabilità di chi decide le strategie aziendali. Questo eviterebbe che chi ha esercitato pressioni commerciali sui dipendenti sparisse nel nulla, magari accompagnato da liquidazioni milionarie".

Che in questi giorni ci fosse tensione intorno ai dipendenti di Banca Etruria si capiva anche dalla nota della Fisac Cgil e della Rsa sulla condizione dei lavoratori anch'essi azionisti e obbligazionisti subordinati: "capiamo la rabbia dei clienti, ma è evidente che anche noi siamo vittime e parte lesa in questa vicenda."

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