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BancaEtruria, Fabi: "Fischio d'inizio, nessuno si chiami fuori"

Dichiarazione di Fabio Faltoni, dipendente e sindacalista in Nuova Banca  Etruria e segretario provinciale della FABI - Federazione Autonoma Bancari Italiani, il sindacato dei bancari più rappresentativo - per numero di iscritti - a livello...

Dichiarazione di Fabio Faltoni, dipendente e sindacalista in Nuova Banca Etruria e segretario provinciale della FABI - Federazione Autonoma Bancari Italiani, il sindacato dei bancari più rappresentativo - per numero di iscritti - a livello nazionale.

Dopo tanta attesa è arrivata finalmente la notizia dell'offerta vincolante di acquisto da parte di UBI Banca per Nuova Banca Etruria, per Banca Marche e per CariChieti. Ora sono attesi altri passaggi istituzionali, ma la strada sembrerebbe tracciata. Dopo anni di incertezze, rimandi, illusioni, dopo un amaro 2016, è arrivata la conferma che BancaEtruria potrebbe entrare a far parte di un grande Gruppo Bancario, un Gruppo con più di 17.500 dipendenti, quasi 1.500 filiali e - buona notizia anche questa - con una minimale presenza in Toscana. Un Istituto che, dopo l'assorbimento della nostra banca e delle altre due, si consoliderà ancora di più fra i big nazionali del credito. L'a.d. Massiah ha parlato di una fusione che creerà valore, ha parlato di utili attesi e anche di dividendi; noi pensiamo che tutto ciò potrà raggiungersi grazie anche al personale, e non a prescindere da esso.

Per questo, siamo solo al fischio di inizio di una partita di fondamentale importanza e molto delicata, oltre che per i 1.500 lavoratori di BancaEtruria e delle società collegate, anche per le economie dei territori di riferimento, per i clienti, per i risparmiatori e per le aziende. Per ciò che riguarda l'impatto che la vendita a UBI avrà sul personale, il documento ufficiale parla di una "razionalizzazione della forza lavoro, da concordarsi con i sindacati". E subito si sono scatenate le cifre sugli esuberi di personale, come - a dire il vero - sta già accadendo da giorni, con previsioni spesso molto inquietanti, ma con dati che talvolta smentiscono quelli del giorno prima.

Non dobbiamo però perdere la testa, nonostante previsioni anche preoccupanti, e per questo, per capire nel dettaglio e in maniera circostanziata le intenzioni di UBI rispetto alla forza lavoro, ci auspichiamo una veloce convocazione da parte del presidente Nicastro.

Nel contempo, però, dato che sono fortemente intrecciate: la difesa dell'occupazione, la presenza della nuova banca e i suoi progetti futuri, l'importanza delle filiali, l'erogazione del credito, il sostegno alle aziende orafe, il mantenimento di centri decisionali in loco; dato che tutte queste esigenze vanno di pari passo, serve una forte e decisa azione del "territorio", cioè degli enti locali, dei rappresentanti politici e delle associazioni di categoria, serve un'azione che - affiancandosi agli sforzi dei sindacati - dimostri l'importanza per tutti della nostra storica banca, seppur in altre vesti.

Niente ci verrà regalato, che nessuno si chiami fuori.
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