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Banca Etruria, toppe peggiori del buco

Ad oltre tre settimane dall’esproprio di Stato dei risparmi degli obbligazionisti subordinati e degli azionisti della vecchia Banca Etruria, che ha gettato nella disperazione intere collettività, il Governo non è ancora riuscito a trovare uno...

Ad oltre tre settimane dall’esproprio di Stato dei risparmi degli obbligazionisti subordinati e degli azionisti della vecchia Banca Etruria, che ha gettato nella disperazione intere collettività, il Governo non è ancora riuscito a trovare uno straccio di soluzione. Riepiloghiamo gli eventi. La partenza, la sera del 22 novembre, è stata a dir poco rovinosa. Il Governo ha trombonescamente spacciato un provvedimento tragico, e forse incostituzionale, come un risultato del quale vantarsi. Ignaro, poverino, che si tratta di un provvedimento sostanzialmente senza precedenti per l’Italia. Dopo qualche giorno, forse accortosi a suon di mazzate mediatiche di quello che aveva combinato, ha fantozzianamente dato la colpa alla Commissione europea. Mancava solo che si mettesse a piangere, come i fanno bambini picchiati dal coetaneo più prepotente. Il che sarebbe anche credibile, vista la nota subordinazione agli ordini di Berlino. Però la Commissione europea ha respinto in maniera molto piccata le accuse al mittente, precisando che la scelta è stata tutta del Governo italiano. Insomma un indecoroso scarica barile. Poi, cammino facendo, la vicenda ha assunto rapidamente i toni della farsa dove i passi maldestri si susseguono tutt’ora senza sosta. Banca d’Italia e Consob si dichiarano immediatamente incolpevoli. Qualcuno forse ne aveva dubitato? Con il passare dei giorni il Governo, ammaestrato dalle bastonate mediatiche, inizia a rendersi conto che i risparmiatori vanno in qualche modo tacitati, se non altro per evidenti motivi di consenso elettorale. Qualcuno vaneggia di aiuti umanitari, come per il terremoto ad Haiti.

Più o meno una elemosina da concedersi in condizioni di modo e di tempo discrezionali, e comunque, sia chiaro, senza nessun obbligo. L’ipotesi sparisce rapidamente dai radar sepolta dalle giuste contumelie dei risparmiatori espropriati, e dall’ilarità degli osservatori più preparati. Al momento, per quello che è possibile capire dopo tutte queste piroette, sembra che il Governo, si stia orientando ad indennizzare, probabilmente soltanto in parte e con infiniti arzigogoli, solo alcune tipologie di risparmiatori non ancora individuabili. Quindi aspettiamoci di veder inventare, nei prossimi giorni, mille pensosi, e penosi, sofismi finalizzati solo a creare arbitrarie diversità, di dubbia legittimità, tra i risparmiatori. Per ristorare tali situazioni si parla di un fondo, così detto di solidarietà, di 100 milioni di euro. Quindi la vita delle persone e delle famiglie vale per il Governo meno di un importante calciatore. Cosa altro aggiungere? Il Governo sta cercando disperatamente di non riconoscere lo status di risparmiatori agli obbligazionisti subordinati ed agli azionisti della vecchia Banca Etruria, e delle altre banche. E tutto questo solo per aggirare la previsione costituzionale che impone alla Repubblica Italiana la tutela del risparmio, e per la quale tutti i risparmiatori, senza pretestuose distinzioni di dubbia legittimità, dovrebbero essere indennizzati totalmente. Come dovrà essere. Il tutto ammantato da approssimazione, fumosità di modi e di tempi dove l’unica cosa certa è che il Governo brancola dilettantescamente, dopo oltre tre settimane, nella nebbia lasciando le famiglie nella disperazione. Insomma una toppa sopra l’altra, e tutte peggiori del buco. E voglio tralasciare, per amor di Patria e senso della Nazione, i vari e coloriti aspetti che appassionano i mass media. A questo punto non ci resta che continuare la nostra crociata, purtroppo complicata dall’infuriare dalla polemica politica, con l’unico obbiettivo di far integralmente risarcire per l’ingiusta confisca subìta gli obbligazionisti subordinati e gli azionisti della vecchia Banca Etruria. Lo Stato deve dimostrare di essere in grado di proteggere il legittimo risparmio dei cittadini, senza se e senza ma. Ma è una battaglia giusta che deve essere condotta anche per il rispetto dovuto a chi a causa di questa vicenda ha perso la vita. E qualcuno lo avrà sulla coscienza, se ha una coscienza.

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