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Banca Etruria, scatta la class action di Codacons. Assemblea pubblica di Federconsumatori

Scatta oggi la class action di Codacons in favore dei risparmiatori di Banca Etruria. E che si aggiunge all'azione già intrapresa da Federconsumatori. Come annunciato nei giorni scorsi, il Codacons lancia oggi l’azione risarcitoria collettiva in...

Scatta oggi la class action di Codacons in favore dei risparmiatori di Banca Etruria. E che si aggiunge all'azione già intrapresa da Federconsumatori.

Come annunciato nei giorni scorsi, il Codacons lancia oggi l’azione risarcitoria collettiva in favore dei risparmiatori di Banca Etruria coinvolti nell’operazione di salvataggio dell’istituto di credito.

Si tratta di una azione da intentare contro la stessa banca e altri soggetti che saranno ritenuti responsabili, volta ad ottenere il rimborso integrale dei risparmi investiti in azioni e obbligazioni subordinate dell’istituto di credito, il cui valore è stato illegittimamente azzerato – spiega l’associazione –. Attraverso l’azione di risarcimento lanciata dal Codacons, i possessori di titoli coinvolti in quello che può essere definito il “dramma del risparmio tradito”, potranno ottenere una valutazione specifica della propria posizione, realizzata da un team di legali ed esperti del settore bancario appositamente istituito dal Codacons. A seguito della valutazione sarà possibile procedere in sede civile, penale ed amministrativa per la tutela degli interessi dei piccoli investitori e per il recupero delle somme perse.

Tutti i risparmiatori coinvolti loro malgrado nel salvataggio di Banca Etruria possono già da oggi aderire all’azione e far valere i propri diritti attraverso la pagina pubblicata sul sito www.codacons.it

Intanto la Federconsumatori porta avanti la propria battaglia. "Sono ormai oltre 500 i cittadini che si sono rivolti alla nostra sede di Arezzo per chiedere di essere tutelati per il furto perpetrato ai loro danni da Banca Etruria. Si tratta per lo più di piccoli azionisti ed obbligazionisti, pensionati, operai piccoli artigiani e commercianti che avevano investito i loro risparmi di una vita confidando in una Banca che aveva consigliato l’acquisto di prodotti a suo dire assolutamente sicuri e che si sono rivelati poi vera e propria spazzatura. Federconsumatori si sta adoperando per offrire il massimo della tutela a chiunque intenda rivolgersi ai nostri sportelli.

Attiveremo iniziative nei confronti di tutti i Parlamentari della Circoscrizione affinché in fase di conversione in legge, siano adottati i correttivi necessari a mitigare l’impatto del Decreto Legge n. 183 del 22 novembre 2015, proponendo gli opportuni emendamenti. Stiamo predisponendo un esposto circostanziato alla Procura della Repubblica con il quale denunceremo le responsabilità degli Amministratori della Banca e del Management, così come denunceremo le responsabilità di Banca Italia e della Consob che, non avendo vigilato come di loro competenza, hanno permesso alla banca di mantenere inalterato tutto il gruppo di direzione e di vendere prodotti che sono poi diventati vera e propria spazzatura.

Stiamo classificando le posizioni di tutti coloro che si sono rivolti a noi per poter esercitare azione di responsabilità verso il Consiglio di Amministrazione della Banca, il Collegio dei Sindaci Revisori, la Società di Revisione dei conti che ha certificato i bilanci, Banca D’Italia e la Consob, per poter poi chiedere in solido, il risarcimento del danno arrecato a chi, avendo avuto fiducia nella Banca, è stato defraudato. Stiamo per questo predisponendo per ciascuno le lettere di diffida e di messa in mora della banca come azione propedeutica alla richiesta del risarcimento".

Per affrontare il complesso di questi temi, Federconsumatori ha organizzato per mercoledì 9 dicembre alle ore 17,30 presso la sala riunioni della Borsa Merci di Arezzo un' assemblea pubblica di tutti gli azionisti e obbligazionisti titolari di subordinate.

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