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Banca Etruria, respinto dal Tar del Lazio il ricorso contro i bail in

Il Tar del Lazio ha detto no al ricorso inoltrato da Codacons a nome di circa 250 risparmiatori con cui si contestavano i provvedimenti adottati in attuazione della legge sul bail in, ovvero quei provvedimenti che hanno portato all’azzeramento del...

Il Tar del Lazio ha detto no al ricorso inoltrato da Codacons a nome di circa 250 risparmiatori con cui si contestavano i provvedimenti adottati in attuazione della legge sul bail in, ovvero quei provvedimenti che hanno portato all’azzeramento del valore dei titoli per gli investitori di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Carife. Contestualmente il Tar ha dichiarato inammissibili le contestazioni fatte in proprio dall’associazione di consumatori in quanto l’azione di annullamento proposta è stata ritenuta estranea al campo oggettivo di applicazione del Codice del consumo.

I 249 risparmiatori (tutti proprietari di azioni o di obbligazioni emesse dai quattro Istituti di credito) hanno sostenuto "di essere stati tutti pregiudicati dagli atti e dai provvedimenti di risoluzione, in quanto gli stessi avevano condotto alla diretta svalutazione dei titoli o alla loro sostanziale privazione di qualsiasi valore economico". Il Tar invece, ribadendo “l’assoluto rilievo della natura discrezionale tecnica del potere amministrativo esercitato dalla Banca d’Italia”, ha sostenuto che "le censure dedotte dai ricorrenti nel ricorso non possono trovare accoglimento".

Sulla contestazione che Bankitalia non avrebbe tentato di trovare possibili soluzioni alternative alla risoluzione, per il Tar ha dichiarato che "l’amministrazione straordinaria era stata già disposta e prorogata, per alcune fino ad un complessivo periodo superiore a due anni, durante il quale erano state tentate alcune soluzioni non andate a buon fine". La conclusione dei giudici amministrativi è che "sia l’istruttoria svolta nel corso della procedura di valutazione provvisoria che l’istruttoria sviluppata nel corso della successiva valutazione definitiva, hanno evidenziato che gli azionisti e i creditori subordinati non avrebbero subito un migliore trattamento a seguito della liquidazione coatta amministrativa, come espressamente richiesto dalla disciplina legislativa interna e dalla normativa comunitaria". E, nel caso specifico, il ricorso alla procedura seguita “è giustificato nell’ottica del possibile salvataggio della banca, altrimenti destinata alla liquidazione”.

Il Codacons, dopo aver appreso la notizia, ha annunciato che sarà presentato in appello al Consiglio di Stato. "Continuiamo infatti a ritenere incostituzionale la legge sul bail-in".

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