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Banca Etruria, le reazioni dei sindaci dell'Aretino: dalla class action di Agnelli all'incontro di Frullani

Prima il sospiro di sollievo, poi l'incredulità di fronte alle conseguenze: il salvataggio di Banca Etruria è ormai l'argomento principale del dibattito aretino. A cinque giorni di distanza dal decreto continuano ad arrivare reazioni e prese di...

Prima il sospiro di sollievo, poi l'incredulità di fronte alle conseguenze: il salvataggio di Banca Etruria è ormai l'argomento principale del dibattito aretino. A cinque giorni di distanza dal decreto continuano ad arrivare reazioni e prese di posizione.

Il primo affondo lo ha dato ieri Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo, con una nota nella quale ha parlato di situazione non rosea, e di un "impoverimento non solo economico-finanziario, che pure esiste e va ad impattare fortemente su quegli investitori, famiglie ed imprese, che hanno sempre riposto la loro fiducia in Banca Etruria e che adesso si vedono azzerare il valore dei loro investimenti quale prezzo di quella loro stessa fiducia, ma anche un impoverimento culturale, di un management che sarà, con ogni probabilità, destinato a migrare altrove".

A prendere posizioni forti sono poi i sindaci dei comuni dell'Aretino. Mario Agnelli, a Castiglion Fiorentino ha annunciato in consiglio comunale che parteciperà alla class action.

A Sansepolcro, Daniela Frullani ha chiesto un incontro con Banca Etruria per parlare della situazione di azionisti e obbligazionisti.

Il sindaco di Anghiari Riccardo La Ferla ha voluto esprimere piena solidarietà “In quanto primo cittadino di Anghiari ed in qualità di rappresentante delle istituzioni della comunità tiberina sento il dovere di esprimere la mia profonda preoccupazione per quanto è stato deciso e la mia sincera vicinanza a quelle persone che in poche ore hanno perso i propri risparmi. I numeri parlano chiaro e in questo caso dicono di circa quattro milioni di euro che nella sola Valtiberina sono svaniti in un momento. Non voglio entrare nel merito dell’operazione e del decreto, ma farmi carico della voce di queste famiglie e del danno che è stato loro provocato. Quanto accaduto è inaccettabile perché è evidente che in questo caso non si è tenuto conto dei singoli risparmiatori. E’ stato un fulmine che si è abbattuto sulle spalle di tante persone e sull’intera comunità. Il mio è un grido d’allarme e vuole testimoniare la vicinanza della nostra Amministrazione nei confronti di tutti coloro che sono stati colpiti da un’operazione che è stata fatta senza considerare l’aspetto umano della vicenda e senza dare la giusta importanza alla persona, che a mio avviso dovrebbe essere invece al centro di ogni decisione. Non lasceremo soli i nostri cittadini - ha concluso il sindaco La Ferla - e faremo tutto quello che possiamo per dimostrarlo”.

Ad Arezzo i consiglieri Pd Matteo Bracciali, Alessandro Caneschi e Luciano Ralli hanno presentato un atto di indirizzo: “secondo le stime di alcuni media le perdite per i circa 62.0000 soci azionisti risultano essere pari ad un capitale nominale di 125 milioni in azioni, mentre gli obbligazionisti subordinati attesterebbero perdite per un controvalore di 250 milioni”. "E' logico - proseguono i consiglieri - che si stiano avviando azioni risarcitorie nei confronti delle precedenti amministrazioni di Banca Etruria e che vengano poste legittime domande sulla strategia dei vertici amministrativi aziendali le cui attività (o inattività) in questi anni possono aver contribuito a determinare la situazione di crisi nonché ad esporre i piccoli risparmiatori ai rischi oggi purtroppo concretizzatisi”. E poi chiedono che “il Sindaco e l’Amministrazione comunale si facciano carico del coordinamento e dell’adeguata promozione delle azioni risarcitorie, aprendo un tavolo permanente per il coordinamento e mettendo a disposizione dei cittadini coinvolti un adeguato livello informativo e adeguato supporto”.

Arezzo possibile sottolinea che "Il fallimento di Banca Etruria, nonostante i proclami della politica nazionale e locale, sicuramente è una sconfitta per tutto il territorio che perderà certamente, una volta venduta al miglior offerente, uno dei propri principali volani economici. In questa vicenda però quelli che pagano il conto più salato sono tutti quei cittadini che hanno visto azzerati i risparmi di una vita, forse indotti in errore da condotte poco trasparenti da parte della Banca stessa". Il Comitato Arezzo Possibile auspica un bel segnale da parte del Comune di Arezzo, ovvero che promuova, anche se impedito formalmente, tale azione, la coordini, si schieri al fianco di tanti aretini dando loro sostegno legale. Successivamente, se questo sarà possibile, si costituisca parte civile in un ipotetico grado di giudizio. In definitiva facendo sentire, una volta tanto, i cittadini sostenuti dall’istituzione comunale contro i potentati della città. Ghinelli, se ci sei, batti un colpo.

A intervenire oggi anche il mondo delle Acli, che parla di "provvedimento intollerabile e un abuso ai danni dei cittadini. Il provvedimento governativo ha infatti ridotto a mera carta straccia la sottoscrizione di obbligazioni subordinate da parte di tanti risparmiatori, che hanno pagato la loro fiducia nei confronti della banca del territorio. Le Acli invitano dunque le istituzioni, le associazioni di categoria e le stesse rappresentanze politiche ad intercettare e a declinare con fermezza e determinazione quanto sta accadendo, con l'obiettivo di intraprendere tutti gli opportuni provvedimenti volti ad individuare i responsabili dell'attuale situazione e a garantire i rimborsi a coloro che sono stati danneggiati".

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