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Banca Etruria, ipotesi salvataggio con il Fondo Interbancario

Potrebbe essere imminente l'intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi per Banca Etruria. La notizia, pubblicata qualche giorno fa da Milano Finanza e ripresa dal Corriere.it, è stata rilanciata anche dal Sole 24 Ore nell'ambito di...

Potrebbe essere imminente l'intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi per Banca Etruria. La notizia, pubblicata qualche giorno fa da Milano Finanza e ripresa dal Corriere.it, è stata rilanciata anche dal Sole 24 Ore nell'ambito di un'approfondita analisi sulle ricapitalizzazioni che gli istituti di credito italiani non quotati e in sofferenza si apprestano a fare, per manovre complessive di circa 5 miliardi di euro.

"Sul tavolo del Fitd - si legge nell'articolo firmato da Luca Davi - potrebbe finire anche un altro dossier che in questi mesi è rimasto sotto traccia (...): si tratta di Banca Etruria, anch'essa sotto la tutela di Palazzo Koch. Dopo aver riportato una perdita di oltre 520 milioni nel 2014, la banca aretina ha bisogno di capitali freschi per rimpinguare un patrimonio sotto i minimi regolamentari. E, anche in questo caso, si parla di un fabbisogno di capitale rilevante: circa mezzo miliardo di euro".

L'intervento del Fondo potrebbe essere inquadrato nell'ottica di dare stabilità a Banca Etruria e facilitarne la ricerca di un partner, obiettivo da tempo prioritario per l'istituto commissariato. Ma che cos'è il Fidt? Un Consorzio a cui aderiscono tutte le banche nazionali, ad eccezione di quelle di credito cooperativo aderenti al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Il consorzio è stato creato nel 1987 per tutelare i risparmi dei depositanti.

Intanto Banca Etruria è in attesa dell'evoluzione del contesto bancario nazionale per comprendere meglio il proprio destino. Posta la necessità di un'iniezione di denaro fresco, c'è un anno di tempo per l'imposta trasformazione in Spa (autunno 2016), ovvero 18 mesi dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale. Nel frattempo, però, non ci sono segnali sul versante della fine del commissariamento, che "può durare al massimo 24 mesi" spiega Fabio Faltoni, segretario provinciale della Fabi di Arezzo. Difficile decifrare il futuro di Banca Etruria senza indicazioni dei commissari, ma un buon punto di riferimento può essere Banca Marche, stessa dimensione dell'istituto aretino ma commissariato ben prima. "Tra poco - spiega Faltoni - scadranno i 24 mesi per Banca Marche, ma potrebbe esserci una proroga". Il destino della banca di Jesi interessa molto dalle parti di Arezzo, proprio perché potrebbe essere salvata grazie ad un intervento del Fidt, anche se "si prospetta un fabbisogno vicino al miliardo di euro", dice il Sole 24 Ore.

Nel frattempo impazzano i rumor sul cosiddetto "risiko bancario", che ogni giorno vede nuovi intrecci, possibili fusioni e sfumati matrimoni riempire le pagine economiche delle testate nazionali. Ma il nome di Banca Etruria, vista anche la riservatezza imposta dai commissari, non compare quasi mai negli incastri prospettati. "La sensazione - chiude Faltoni - è che prima si debbano muovere gli istituti di maggiori dimensioni. E probabilmente lo faranno tra l'autunno prossimo e la primavera 2016. Poi, a cascata, saranno interessate dalle fusioni anche le banche minori, come Banca Etruria". C'è un anno di tempo, il countdown è iniziato.

@MattiaCialini

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