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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

BancaEtruria - Fabi: "Ancora sulle obbligazioni subordinate"

Dichiarazione di Fabio Faltoni, dipendente e sindacalista in Nuova Banca Etruria e segretario provinciale della FABI - Federazione Autonoma Bancari Italiani. Seppur indirettamente, la vicenda di BancaEtruria è tornata alla ribalta anche nella...

Dichiarazione di Fabio Faltoni, dipendente e sindacalista in Nuova Banca Etruria e segretario provinciale della FABI - Federazione Autonoma Bancari Italiani.

Seppur indirettamente, la vicenda di BancaEtruria è tornata alla ribalta anche nella recente Direzione nazionale del Partito Democratico. A voler ampliare il ragionamento, abbiamo visto come un decreto che riguardava quattro piccoli istituti, che rappresentavano - come venne detto - solo l’1% delle banche italiane, abbia influenzato così negativamente tutto il sistema, che fino a pochissimi anni prima veniva rappresentato come solidissimo e senza alcun bisogno di aiuti pubblici, aiuti pubblici che invece venivano impiegati copiosamente in Germania e altrove.

Ora, oltre all’ingiustizia della cancellazione delle obbligazioni subordinate, è stata palese la crisi di fiducia scaturita nei confronti del sistema; non solo, ma lo Stato ha capito - subito dopo la “risoluzione” delle quattro bad-bank - che la strada da percorrere era un’altra, ed allora ha provveduto a puntellare il sistema con interventi di varia natura, sia privati - sollecitando le altre banche a farsene carico - sia con interventi diretti, come il recente provvedimento da 20 miliardi di euro o le garanzie pubbliche.

Ma, nonostante parte dei rimborsi all’80% stia arrivando agli obbligazionisti, resta l’ingiustizia perpetrata a danno dei nostri ex soci (ben 65.000!) e dei possessori delle famigerate subordinate; ingiustizia evidenziatasi ancor di più, dopo le misure che hanno messo in sicurezza le banche e i clienti di MPS, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Tercas, CariCesena e così via.

La FABI nazionale e locale non si stancherà fino all’ultimo di chiedere alle varie istituzioni nazionali di rimborsare tutto a tutti gli obbligazionisti, e anche di trovare una sorta di recupero per gli azionisti.

E questo, non solo per ridare quanto perduto ai nostri clienti, non solo perché anche molti dipendenti della banca ci hanno rimesso i loro risparmi, non solo per ristabilire un clima di equità e di fiducia nelle banche, non solo per le tristi vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo alcuni lavoratori e che avremmo volentieri evitato, non solo per cominciare con UBI Banca una nuova storia senza tali pregressi, ma soprattutto perché ridare tutto a tutti è semplicemente e banalmente giusto.

Se si vuole, i soldi per i rimborsi ci sono; ricordiamo che basterebbe il 2% dei 20 miliardi del recente decreto sulle banche, o che dalla vendita delle sofferenze delle bad bank qualcuno – magari fondi stranieri – farà soldi a palate nei prossimi anni. Insomma, non è mai troppo tardi per rimediare, se si vuole si può.

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