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Banca Etruria dopo il confronto con sindacati e Ubi: 150 prepensionamenti e zero tagli

Quella del 2 febbraio 2017 è stata una giornata particolarmente intensa per la Nuova Banca Etruria. Circa 150 dipendenti delle principali filiali del territorio hanno avuto modo di confrontarsi con i vertici aziendali di Ubi Banca, il big del...

Quella del 2 febbraio 2017 è stata una giornata particolarmente intensa per la Nuova Banca Etruria. Circa 150 dipendenti delle principali filiali del territorio hanno avuto modo di confrontarsi con i vertici aziendali di Ubi Banca, il big del credito italiano che si è detto pronto a fare proprie tre delle quattro good bank.

"Un confronto importante. Franco. Tra colleghi". Così lo ha definito l'amministratore delegato dell'istituto di credito aretino Roberto Bertola. Un momento di scambio con gli attori che da sempre lavorano nel territorio e che da oltre un anno attendono di conoscere quale futuro li attende.

"I colleghi sono molto soddisfatti di questo primo contatto con Ubi - ha aggiunto Bertola - la sensazione che mi è stata riportata da varie voci interne alla nostra banca è quella di aver trovato l'interlocutore giusto. Ho sempre chiesto a tutti i dipendenti della Nuova Etruria quale potrebbe essere il compratore ideale per la nostra realtà? Mi è sempre stato risposto che le speranze sono quelle di trovare un soggetto forte, sensibile alle risorse umane, con particolare predisposizione all'attaccamento territoriale. Tutte queste caratteristiche sono state riscontrate in Ubi che, come dice il nome stesso, è un'unione di banche tutte molto ben radicate nei propri territori di origini. Mi sono sempre augurato, personalmente, che chi si fosse fatto avanti per l'acquisto della banca fosse un soggetto intenzionato ad acquisire un territorio intero, con la sua storia e i suoi valori. Questo auspicio sembra essere diventato realtà".

Uno dei nodi da sciogliere, è quello che riguarda la sede direzionale.

L'auspicio del territorio è che Arezzo mantenga un ruolo di primo piano. Un intendo che è stato ribadito anche durante la seduta aperta del consiglio comunale che, giovedì scorso, ha approvato un documento nel quale viene sottolineata l'importanza di "promuoreve fin da subito un incontro con i vertici di Ubi Banca Spa allo scopo di presentare e rappresentare la fondamentale importanza per l'economia della città di Arezzo e dei territori limitrofi del mantenimento di un forte presiodio bancario sul territorio, rappresentato da oltre 130 anni da Nuova Banca Etruria e del Lazio Spa (nella sua attuale denominazione e nelle precedenti), tenuto conto delle specificità del tessuto economico aretino, come ad esempio quelle del comparto orafo, sempre anco di più in un contesto economico come quello attuale che fatica ad uscire dalla crisi". "E' ovvio che l'auspicio del territorio sia questo - ha ribadito Bertola - Bisogna che però Ubi trovi un terreno fecondo ad Arezzo per la propria attività. La banca deve fare utili e ottenere risultati. Sarà il nuovo proprietario a valutare se la città e le sue valli possiedono queste caratteristiche". E poi c'è il frangente occupazionale.

Sempre giovedì il presidente della quattro good bank, Roberto Nicastro, ha incontrato le segreterie nazionali dei sindacati di categoria. Con loro ha voluto fare il punto circa gli ultimi risvolti del processo di vendita. Processo che è appena iniziato e che deve ottenere il consenso ancora di varie commissioni nazionali ed internazionali.

Poche le indiscrezioni trapelate dall'incontro e riguardanti il mantenimento dei livelli occupazionali, aspetto che più di tutti interessa i dipendenti delle good bank. Per quello che concerne la situazione di Banca Etruria, secondo i rumors, i tagli sul personale non dovrebbero avvenire e potrebbero essere sufficienti, per rientrare nei paramentri da mettere a punto dall'acquirente, le 150 uscite di pre pensionamento già pianificate da qui al 2019.

"Nicastro - riporta brevemente nel proprio intervento nel consiglio comunale aperto di giovedì 2 febbraio, Fabio Faltoni di Fabi - ha detto che gli esuberi per le tre banche saranno meno dei 900 che si leggono sui giornali".

Staremo a vedere. Quello che resta sicuro è che anche su questo punto l'assise cittadina ha preso un chiaro impegno facendosi carico di affrontare l'aspetto in un prossimo incontro con Ubi da mettere in calendario quanto prima.

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