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Bail in attivo. Federconsumatori sul piede di guerra: "Esproprio criminale del risparmio"

E’ entrato in vigore da ieri il famigerato “bail in” (letteralmente salvataggio interno). Le norme, previste dalla Bank Recovery and Resolution Directive, prevedono che gli istituti di credito gestiscano le crisi in maniera autonoma senza...

E’ entrato in vigore da ieri il famigerato “bail in” (letteralmente salvataggio interno). Le norme, previste dalla Bank Recovery and Resolution Directive, prevedono che gli istituti di credito gestiscano le crisi in maniera autonoma senza utilizzare risorse statali ma mettendo mano a fondi privati. In questo modo dunque lo Stato viene chiamato fuori da eventuali fallimenti bancari. A rispondere di eventuali crisi e deficit saranno invece i proprietari delle banche (primi tra tutti gli azionisti) a pagare.

Stando a quanto ricostruito dal Sole24Ore, a pagare per primi in caso di difficoltà saranno proprio gli azionisti che vedranno i propri titoli ridotti a zero. Se il loro contributo non fosse sufficiente sono chiamati a intervenire i titolari di altre categorie di strumenti finanziari secondo un ordine che incide sul rischio dell'investimento. Infine, sempre potenzialmente parlando, se il debito non fosse stato ripianato neanche con questi strumenti saranno i conti correnti superiori a 100mila euro ad essere intaccati.

Con l’entrata in vigore del bail in Adusbef e Federconsumatori hanno dichiarato che nei prossimi giorni depositeranno eccezioni di costituzionalità.

“Un esproprio criminale del risparmio, ideato dalla cleptocrazia europea, da troika e Bce per addossare crac e dissesti bancari, provocati dai banchieri e dall'omessa vigilanza delle banche centrali, ad azionisti, obbligazionisti, depositanti, per palese, evidente contrasto con la Costituzione, in particolare con il pilastro fondante dell'art.47 che tutela e salvaguardia il risparmio. In una conferenza stampa, con costituzionalisti, saranno comunicati tutti i dettagli dei ricorsi e dei ricorrenti – scrivono in una nota Adusbef e Federconsumatori - Anche per contrastare l'ingannevole ed interessata narrazione della Bce, secondo la quale altri paesi dell'Unione europea, dal 2008 si sarebbero svenati, versando circa 800 miliardi di euro per evitare a molte banche di finire travolte dalla crisi finanziaria prima, dei debiti sovrani poi, infine della recessione economica che ha moltiplicato il monte dei crediti inesigibili”.

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