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Economia

Azzerati dal Salva-banche e Amici di Banca Etruria scrivono a Gentiloni

Dopo il nulla di fatto a seguito della richiesta d’incontro inviata a novembre all'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il comitato risparmiatori azzerati dal Salva-banche e l'associazione Amici di Banca Etruria scrivono al nuovo capo del...

Dopo il nulla di fatto a seguito della richiesta d’incontro inviata a novembre all'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il comitato risparmiatori azzerati dal Salva-banche e l'associazione Amici di Banca Etruria scrivono al nuovo capo del Governo Paolo Gentiloni per sollecitare un incontro tra risparmiatori ed Esecutivo.

Di seguito il testo della lettera inviata al presidente del Consiglio.

Stimato Premier Gentiloni,

con la presente, la sottoscritta Silvia Battistelli, Alvise Aguti e Vincenzo Lacroce, rispettivamente portavoce del Comitato Risparmiatori Azzerati dal Salva-Banche e Presidente dell’Associazione Amici di Banca Etruria, rappresentati, dunque, di migliaia di risparmiatori azzerati da Dlgs. 180/2015 (Decreto Salva-Banche), siamo a sollecitare la richiesta di incontro con Lei, dopo che ci era stato, di fatto, negato dal Suo Predecessore Matteo Renzi.

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Vorremmo, attraverso questo incontro, portarle la voce e le storie delle migliaia di risparmiatori che hanno visto azzerare i loro risparmi in una notte e portarla a conoscenza diretta delle sofferenze e delle situazioni che tale avvenimento ha creato nelle vite di queste persone.

Da più di anno cerchiamo di guidare i risparmiatori in quella che reputiamo una lecita attività di protesta che si è mossa di pari passo con incontri presso Istituzioni quali Banca dìItalia, Abi e lo stesso Senato della Repubblica Italiana, nelle quali ci siamo accreditati con professionalità e buonsenso, per cercare di mediare e trovare soluzioni eque, condivise ed omogenee anche per i risparmiatori delle 4 banche. Di fatto, la disomogeneità che ha caratterizzato gli interventi destinati a risolvere le diverse questioni bancarie è diventata sempre più evidente; casi molto simili risolti ogni volta in un modo diverso (Tercas, CRCesena salvata attraverso FITD supplementare, Banche Venete con Atlante ed infine MPS) dove il minimo comune denominatore è stato la salvaguardia degli obbligazionisti privati, cosa che non e avvenuto per gli obbligazionisti delle 4 banche.

Foto: in copertina Silvia Battistelli, in alto Vincenzo Lacroce

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