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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Azione giudiziaria contro chi certificò i bilanci della ex Etruria. Federconsumatori: "E’ Davide contro Golia, ma siamo fiduciosi"

"Con il sostegno dei legali dello studio Galgano e di Luca Bagnoli, Federconsumatori Toscana ha individuato gravi responsabilità, negligenze ed omissioni della società di revisione Pricewaterhouse Coopers Spa, che ha certificato i bilanci di Banca...

"Con il sostegno dei legali dello studio Galgano e di Luca Bagnoli, Federconsumatori Toscana ha individuato gravi responsabilità, negligenze ed omissioni della società di revisione Pricewaterhouse Coopers Spa, che ha certificato i bilanci di Banca Etruria. Per questo Federconsumatori ha inviato diffida formale alla società di revisione ed avvierà dai prossimi giorni, fino a marzo inoltrato, assemblee in tutta la Toscana per raccogliere consensi ed adesioni formali degli associati e di tutti coloro che riterranno di voler essere assistiti in questo percorso dall’associazione".

Inizia così la nota stampa dell'associazione dei consumatori diffusa quest'oggi a tutti i media locali in seguito alla conferenza stampa di presentazione che si è svolta a Firenze.

Una dura presa di posizione che punta il dito verso la società che ha certificato i bilanci della ex Etruria. A detta dei rappresentanti della Federconsumatori, secondo i loro calcoli, ci sarebbero gli estremi per formalizzare un'azione giudiziaria nei confronti dell'azienda.

“Diversamente da quanto rappresentato - spiegano da Federconsumatori - nei bilanci certificati, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio si trovava in stato di insolvenza già dal 2010 - sono passi della lettera di diffida -. Una tale falsa rappresentazione della situazione patrimoniale della Banca è stata possibile a causa dell’imperizia della Vostra Società, che mai ha evidenziato le pur enormi carenze in tema di svalutazione dei crediti della Banca e l’erroneità delle classificazioni dei crediti stessi. Dal 2010 la Vostra Società ha certificato i bilanci della Banca senza formulare rilievi e omettendo di denunciare alla Banca d’Italia le gravi irregolarità che avrebbe potuto e dovuto verificare. Con la propria condotta omissiva e commissiva la Vostra Società ha quindi indotto il mercato e gli investitori ad una percezione assolutamente distorta e non veritiera della situazione della Banca, con conseguente lesione della loro libertà di determinazione. Avendo violato la normativa in materia di revisione contabile, la Vostra Società è responsabile in solido e tenuta al risarcimento del danno patito dai risparmiatori”.

Nel dettaglio, sarà intrapresa una azione giudiziaria, attraverso un accertamento tecnico preventivo (ATP), con cui chiedere al giudice di nominare un perito (CTU) che accerti le responsabilità della Pricewaterhouse Cooper Spa da Federconsumatori evidenziate. Se il giudice valuterà positivamente l’esposto di Federconsumatori, nominerà un perito che inviterà le parti a cercare accordi di transazione: questo potrebbe significare denaro per tutti gli obbligazionisti e azionisti “azzerati” dal decreto Salvabanche.

La Pricewaterhouse Coopers (nome commerciale PwC) è un network internazionale che fornisce servizi di revisione di bilancio, consulenza di direzione e strategica, e consulenza legale e fiscale (tra i suoi clienti, anche la Banca Popolare di Vicenza). La società, colosso mondiale dei servizi professionali, è tra le più prestigiose del pianeta e fa parte delle cosiddette “Big Four”: le quattro più grandi aziende di revisione, insieme a Deloitte & Touche, Ernst & Young e KPMG (fonte Wikipedia).

“E’ Davide contro Golia, ma siamo fiduciosi. Siamo consapevoli della sfida e sappiamo che sarà ancora una volta un grosso impegno per tutte le nostre strutture, ma fino ad oggi la perseveranza e la coerenza dei comportamenti ci hanno dato ragione - ha detto Fulvio Farnesi, presidente di Federconsumatori Toscana -. Ci sentiamo impegnati a mantenere alta l’attenzione su questa vicenda e confermiamo, se ce ne fosse bisogno, il nostro impegno per la ricerca di soluzioni giuste che ristorino i risparmiatori traditi”. Alla conferenza stampa era presente anche Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori nazionale secondo cui l’iniziativa ha “rilevanza nazionale”.

Quasi due anni e mezzo sono passati dalla approvazione del decreto Salvabanche del 22 novembre 2015, che azzerò i risparmi di migliaia di obbligazionisti e di piccoli azionisti di Banca Etruria e di altre tre piccole banche. Circa 2.700 persone si sono rivolte ai nostri sportelli in tutta la regione di Federconsumatori. Nel frattempo la magistratura ha rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta e semplice 29 amministratori, e 11 per i cosiddetti prestiti facili. Nei confronti dei rinviati a giudizio la Federconsumatori Toscana e le Federconsumatori delle province interessate, principalmente di Arezzo, hanno assistito 1.526 associati che si sono costituiti parte civile e che sono stati ammessi come parte lesa. Da gennaio 2017 il Fondo interbancario appositamente costituito ha risarcito, in via forfettaria, l’80% di quanto perduto agli obbligazionisti subordinati rientranti nei parametri di reddito Irpef e mobiliare.

E’ attualmente in verifica il ricorso all’arbitro Anac per circa 350 obbligazionisti, che non avevano i requisiti di accesso ai requisiti del fondo Interbancario. Rimane ancora il 20% di quanto azzerato e non recuperato per gli obbligazionisti subordinati, rimane per intero il recupero dei titolari dell’obbligazione 2013 convertita in azioni a loro insaputa, rimangono obbligazionisti senza requisiti di accesso per il Fondo interbancario e all’arbitro Anac ed i tantissimi piccoli azionisti.

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