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Arezzo prima in Toscana per sofferenze bancarie. Prestiti: man bassa di grandi aziende e servizi

Un contesto incerto, evidentemente legato anche alle vicende di instabilità bancaria che sono iniziate ben prima del 2015, ma che nell'anno scorso hanno avuto un tracollo noto a tutti nella città di Arezzo ed in tutte le vallate dove l'istituto di...

Un contesto incerto, evidentemente legato anche alle vicende di instabilità bancaria che sono iniziate ben prima del 2015, ma che nell'anno scorso hanno avuto un tracollo noto a tutti nella città di Arezzo ed in tutte le vallate dove l'istituto di credito del territorio, la Popolare Aretina, era ben radicato. Ci sono alcuni segni positivi nell'andamento del credito in provincia di Arezzo, ma anche percentuali preoccupanti, secondo i dati dell'Osservatorio regionale fra il sistema camerale e Banca d'Italia. Dati che confermano le crisi di alcuni settori, primo fra tutti quello dell'edilizia, percentuali che riportano di nuovo all'attenzione un concetto molto discusso in questo periodo come quello delle sofferenze che abbiamo imparato a conoscere con la vicenda di Banca Etruria. Una vicenda che probabilmente incide anche in questi dati.

Il risparmio degli aretini:

Innanzitutto continua la tendenza al rialzo della propensione al risparmio degli aretini, anche se con un forte rallentamento. Il totale dei depositi a fine 2015 si attesta a 6,7 miliardi di euro. L'80% dei depositi, pari a 5,3 miliardi sono intestati a famiglie consumatrici che continuano a crescere, ma in modo molto più lento. Se nel 12014 il balzo in avanti di questi depositi era stato del + 6,9%, nel 2015, la crescita è stata solo del 2,6%. Tra il monte dei depostiti 2,6 miliardi sono costituiti da depositati a risparmio, cioè che hanno durata prestabilita o sono rimborsabili con preavviso.

I prestiti bancari:

Interessante lo spaccato che esce leggendo i dati dei prestiti bancari alla clientela residente in provincia di Arezzo che a fine 2015 si attestano a oltre 9,2 miliardi di euro che rappresentano l'8,3% dei prestiti effettuati in regione e che dopo tre anni con il segno meno tornano a crescere di 1,1%. Un leggero aumento di prestiti di cui hanno sostanzialmente beneficiato le imprese medio grandi e solo in minima parte le famiglie consumatrici. Resta critica la posizione delle attività economiche di dimensioni più ridotte, diminuisce del 4,2% il credito erogato alle piccole imprese e ha un meno 3,5% anche quello per le famiglie produttrici.

Se si osservano i dati per settore produttivo, nel 2015 torna in negativo il credito al manifatturiero che ha un -0,8%, mentre crescono dell'8,4% i prestiti erogati al comparto dei servizi. La stretta creditizia colpisce duramente il settore edilizio che registra un -2,7%.

Nel complesso i prestiti bancari hanno avuto un aumento che porta Arezzo sopra la media regionale, ma se si osserva nel dettaglio la tipologia di clientela a cui sono destinati la stragrande maggioranza è concesso alle imprese medio-grandi, mentre si registra un - 4,2% per le piccole e medie imprese e per le amministrazioni pubbliche con addirittura un -18%.

Particolarmente delicata la situazione del mondo artigiano, a fine 2015 i prestiti bancari erogati a queste imprese sono calati del 4,2% e la gravità si capisce ancora meglio se questo si somma al -5,5% di fine 2014.

Tasso di decadimento dei prestiti, sofferenze e crediti incagliati:

Il tasso di decadimento dei prestiti è un altro parametro misurato per capire l'andamento del credito nel territorio aretino, è un dato che più si alza, più diventa negativo, perché il suo ammontare viene calcolato in base alle nuove sofferenze e all'ammontare dei prestiti.

Nel 2015 in provincia di Arezzo il tasso risale fino al 5,6%, un valore piuttosto alto, superiore di un punto e mezzo della media regionale. Il tasso che riguarda le imprese è del 7,4% contro l'1,8% delle famiglie. All'interno del mondo produttivo è evidente la sofferenza delle piccole imprese con forma organizzativa più elementare che dal 3,6% del 2014 è passato all'8% del 2015. La crisi più evidente è ancora nelle costruzioni e questo indicatore lo sottolinea con forza, le sofferenze infatti crescono del 4% portando il tasso a ben il 17%, il più alto in Toscana, peggiorata anche la condizione del comparto dei servizi che toccano lo stesso primato con il 6,7%. Unico settore che migliora è il manifatturiero, con il tasso scende di 0,7% per arrivare ad un 5,8%.

Nella regione Toscana Arezzo è la provincia con il livello più elevato di sofferenze che toccano il 5,6%, quasi il triplo di quelle di Firenze che sono ferme al 2%, quasi il doppio di Siena che ne ha il 3%.

Molto significativo anche il dato che fotografa il livello dei crediti scaduti, incagliati o ristrutturati, ma non ancora divenuti sofferenze, a fine 2015 ad Arezzo sono l'8% del totale dei crediti, due punti percentuali al di sotto della media regionale. Anche in questa fascia le situazioni più critiche nelle costruzioni con il 22,4% e nelle piccole imprese 11,3%.

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