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Arezzo bocciata in turismo dallo studio Ires: "Debolezza strutturale". Siena, Firenze e Pisa lontanissime

Sul fronte del turismo (sostenibile) le cose ad Arezzo non vanno. Fosse uno studente, si direbbe che la città ha le potenzialità, ma non si applica. A sostenerlo è uno studio condotto dall'Osservatorio Nazionale Spesa Pubblica e Turismo...

Sul fronte del turismo (sostenibile) le cose ad Arezzo non vanno. Fosse uno studente, si direbbe che la città ha le potenzialità, ma non si applica. A sostenerlo è uno studio condotto dall'Osservatorio Nazionale Spesa Pubblica e Turismo sostenibile, promosso dall'Ente Bilaterale Nazionale del Turismo e realizzato dall'associazione Bruno Trentin Isf-Ires Nazionale, che si avvale della collaborazione del network degli Osservatori sui Bilanci degli Enti Locali e della partecipazione dell'Unione delle province italiana (Upi) e Provincia di Rimini. Tra i parametri presi in considerazione: le bellezze naturali e artistiche in relazione all'offerta dell'ospitalità, delle infrastrutture, dei servizi. E poi: accessibilità, promozione, investimenti sia pubblici che privati, capacità di fare sistema.

I dati sono stati appena pubblicati e accendono i riflettori sui capoluoghi di provincia italiani sul fronte del turismo sostenibile in relazione alla spesa pubblica locale. Tra quelli meno virtuosi c'è Arezzo che, su 115 città, si piazza al 74esimo posto con un indice aggregato di -2,04, compreso tra gli estremi di 19,69 (1° posto, Roma) e -4,68 (115° posto, Enna).

Il punteggio finale, Indice generale di turismo sostenibile (Its), è ottenuto come media di indici sintetici di diverse aree tematiche esaminate, che sono nel dettaglio: turismo e società (caratterizzazione occupazionale, con specifico focus sul turismo, demografia, ricettività turistica e cultura); ambiente e paesaggio (accessibilità infrastrutturale, urbanizzazione, qualità paesistica, attrattività naturalistica e storico-culturale, caratterizzazione territoriale); turismo e diversificazione economica (specializzazione economica e caratterizzazione imprese turistiche); spesa turistica locale (caratterizzazione strutturale e d’efficienza delle voci di entrata, spesa corrente e in conto capitale - investimenti - in relazione alla funzione turistica e alle altre funzioni direttamente o indirettamente correlate al turismo).

In base al punteggio e alle caratteristiche dei singoli territori, i ricercatori hanno raggruppato in sei insiemi le città iataliane. Arezzo finisce nella sottoclassificazione “Comuni turistici a bassa diversificazione economica”, che comprende anche Alessandria, Asti, Cremona, Cuneo, Fermo, Imperia, La Spezia, Lucca, Massa, Parma, Pesaro, Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Savona,Terni, Vicenza e che così vengono definiti: “sono comuni che hanno puntato sul turismo ma presentano debolezze strutturali”.

Cartesiano-turismoC'è poi un grafico cartesiano, che presenta come assi l'indice Globale (la qualità) e quello di Bilancio per comprendere quanto sia sostenibile il turismo nelle diverse località. Arezzo è impietosamente sotto la media in entrambi i casi, finendo nel terzo quadrante del grafico, il peggiore. Badando al fronte toscano, Arezzo si piazza sesta, con un indice lontanissimo dai tre giganti del turismo regionale: ovvero Siena (terza d'Italia), Firenze (9^) e Pisa (11^).

La graduatoria toscana

1. Siena (9,42)

2. Firenze (6,49)

3. Pisa (6,13)

4. Livorno (1,97)

5. Massa (-0,48)

6. Arezzo (-2,04)

7. Grosseto (-2,31)

8. Lucca (-3,13)

9. Pistoia (-4,48)

10. Prato (-6,03) Il rapporto "Turismo sostenibile" 2015 La classifica 2015 @MattiaCialini

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