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Ance Siena: il ruolo della Pubblica Amministrazione nel far ripartire il settore edile

ANCE Siena vuol fare la sua parte proponendo l’apertura di un confronto con tutti i Comuni della Provincia sulle norme che stabiliscono le modalità di assegnazione degli appalti pubblici . ANCE Siena ha deciso per la concretezza, muovendosi per...

ANCE Siena vuol fare la sua parte proponendo l’apertura di un confronto con tutti i Comuni della Provincia sulle norme che stabiliscono le modalità di assegnazione degli appalti pubblici .

ANCE Siena ha deciso per la concretezza, muovendosi per un progetto di lavoro condiviso tra tutti i Comuni della Provincia (e le loro Unioni), in quanto stazioni appaltanti.

Prendendo le mosse dal protocollo già sottoscritto con il comune di Siena il 17 gennaio scorso insieme alle altre associazioni datoriali e sindacali, l’obiettivo che si pone Ance Siena è quello di inserire nei criteri di aggiudicazione elementi più oggettivi anche di semplice buon senso quali: l’esclusione automatica e preventiva per la mancanza di requisiti professionali e capacità realizzative (riscontrabile tramite gli elenchi SOA tenuti dall’ANAC) in luogo della verifica a posteriori delle dichiarazioni fornite nella manifestazione di interesse; la previsione di una dichiarazione contestuale alla manifestazione d’interesse da rilasciarsi a cura del fornitore dei materiali da costruzione deperibili (calcestruzzo, bitume ecc) che garantisca il mantenimento delle caratteristiche tecniche del prodotto in virtù della distanza di provenienza dall’impianto rispetto al luogo di lavoro; una manifestazione d’interesse a partecipare ad una gara supportata da una visita obbligatoria, coordinata dal RUP (Responsabile Unico del Procedimento), del legale rappresentante, o dal direttore tecnico dell’azienda, nei luoghi oggetto dell’appalto che ne constati la eseguibilità e la fattibilità per la propria azienda. Oggi, invece, in un grande numero di casi – e certamente in molti di quelli per importo e complessità di interesse delle aziende del territorio - si procede con una generica richiesta on line alla quale rispondono centinaia di aziende, che spesso non conoscono neppure l’ubicazione e le caratteristiche dell’opera da realizzare, e intervengono in modo sistematico a tappeto in tutta Italia solo per “ inquinare il pescaggio”: infatti la selezione delle aziende da invitare avviene successivamente attraverso un algoritmo sulla piattaforma Start della Regione Toscana che “ pesca” un ristretto numero di aziende tra quelle che hanno inviato la manifestazione d’interesse. Non mancano i casi che confermano la presenza di un tale fenomeno distorsivo sempre più evidente nelle gare per lavori pubblici anche di basso importo. Tra quelli recenti si possono indicare: Comune di Chiusi: importo lavori € 237.832, manifestazioni di interesse 454, imprese ammesse 443, imprese invitate 20 di cui 1 sola della provincia di Siena; Comuni di Castiglione d’Orcia e Abbadia San Salvatore: importo lavori € 400.717, manifestazioni di interesse 285, imprese ammesse 255, imprese invitate 15, imprese partecipanti 4 di cui nessuna della Provincia di Siena.

Tutto ciò aggrava il lavoro degli uffici competenti che, nell’intento di soddisfare le richieste delle amministrazioni con tempi quasi sempre ristretti, costringono il RUP ad utilizzare sistemi di aggiudicazione, certamente legittimi, che però spesso non si rivelano i più efficaci.

Questo anche a causa delle forti carenze di personale in forza agli uffici delle amministrazioni locali, le quali nella maggior parte dei casi, non dispongono di un adeguato numero di operatori in grado di seguire in modo puntuale le evoluzioni di un panorama articolato e complesso fatto di leggi, procedure, interpretazioni o di sfruttare tutte le possibilità che le norme consentirebbero.

Nell’anno 2016 si è registrato un aumento del numero di bandi in Toscana rispetto all’anno precedente (1043 rispetto a 861 del 2015 e 603 del 2014) e un incremento dell’importo da 853 milioni del 2015 a 1318 milioni del 2016 (ma anche con un consistente calo dell’ importo medio). Sono dati in controtendenza rispetto ai valori nazionali che giustificano anche il dato del 2015 – ancora parziale - della maggioranza di assegnazioni ad aziende non toscane evidentemente alla ricerca di opportunità di lavoro al di fuori dei loro ambiti territoriali principali. “Quello che abbiamo fatto su Siena è un passo importante nella direzione che ANCE Siena sta oramai perseguendo con impegno da molto tempo” - il commento del Presidente di ANCE Siena Andrea Tanzini- “il passo successivo è lavorare insieme a tutti i Comuni della nostra Provincia per garantire il rispetto delle regole da parte di tutti ed evitare comportamenti elusivi o distorsivi, migliorando le attuali modalità di assegnazione degli appalti pubblici partendo dalla formulazione dei bandi, in modo tale da garantire il successo delle opere pubbliche e mantenere una base produttiva nel luogo dove l’opera pubblica viene realizzata. Ecco, per noi è questo il punto focale: c’è bisogno, ora più che mai, che si operino scelte oculate nel pieno rispetto delle norme, nella correttezza e nella garanzia di impegno di chi agisce per la propria comunità. Chiediamo alle stazioni appaltanti pubbliche e non solo, - conclude il Presidente Tanzini – coerenza nelle azioni tecnico/operative poiché abbiamo riscontrato un’ampia condivisione da parte degli organi politici per un recupero del ruolo e delle responsabilità di chi governa. L’opera pubblica, a nostro avviso, oltre a rispondere alle esigenze infrastrutturali del territorio, deve costituire già dalle sue fasi realizzative un’opportunità di crescita economica e occupazionale per la comunità in cui viene realizzata”.

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