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Ance Arezzo-Confindustria Toscana Sud: soddisfazione per il nuovo codice degli appalti

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Codice attuativo della riforma degli appalti. Lo scopo della riforma è quello di rendere il sistema dei lavori pubblici e delle concessioni maggiormente in linea con gli standard europei. Semplificazione...

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Codice attuativo della riforma degli appalti.

Lo scopo della riforma è quello di rendere il sistema dei lavori pubblici e delle concessioni maggiormente in linea con gli standard europei. Semplificazione, trasparenza, lotta alla corruzione sono i pilastri base dell’impianto legislativo.

La stessa struttura normativa esce dalla riforma molto snellita, si passa da 660 articoli e 1500 commi del vecchio codice a 217 articoli.

Un impianto legislativo quindi fortemente modificato e permeato dalla ricezione di tre direttive europee.

La novità principale riguarda lo stop alle gare al massimo ribasso, la nuova scelta coniuga prezzo e qualità, a questa si aggiunge che per la prima volta il tema delle concessioni è regolato dalla legge ed è fissato il principio secondo il quale il rischio operativo deve essere in carico al privato che non deve essere in grado di rientrare negli investimenti, con la conseguenza che lo Stato non è obbligato al riequilibrio.

Anche la fase di progettazione esce molto valorizzata dalla riforma: si articolerà in tre livelli: progetto di fattibilità, progetto definitivo e progetto esecutivo. Tutto questo mira a ridurre il numero di varianti di progetti e l’aumento di costi e tempi.

L’ANAC è inquadrato come l’organo con le funzioni più delicate:

monitoraggio, imposizioni di sanzioni, adozione di atti di indirizzo quali linee guida, bandi e contratti tipo.

L’architetto Igor Michele Magini, presidente Ance Arezzo esprime un positivo giudizio sul nuovo impianto legislativo: “La riforma del Codice degli Appalti ci auguriamo sia un importante stimolo per la ripresa del nostro settore che ha risentito della crisi degli ultimi anni in modo pesantissimo. Molti elementi di modifica apportati al nuovo impianto legislativo sono frutto di elementi valutativi che Ance da molti anni ha sottolineato. Rimangono delle perplessità nello stabilire un approccio più attento alla diversità scaturente tra appalti di grande entità economica rispetto a quelli di più modesta dimensione, poiché a tali parametri corrispondono dimensioni diverse tra le imprese che vi accedono.”

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