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8 marzo. Confcommercio: "No alla mimosa abusiva"

“No alla mimosa abusiva”. Lo dicono i fioristi aretini della Confcommercio, che nell’imminenza della festa delle donne hanno chiesto all’Amministrazione Comunale del capoluogo controlli più serrati contro i venditori non autorizzati di fiori. “È...

“No alla mimosa abusiva”. Lo dicono i fioristi aretini della Confcommercio, che nell’imminenza della festa delle donne hanno chiesto all’Amministrazione Comunale del capoluogo controlli più serrati contro i venditori non autorizzati di fiori.

“È una questione di legalità”, sottolinea il presidente provinciale di Federfiori Confcommercio Boris Soldani, “i venditori abusivi che troviamo in città ad ogni angolo delle strade o nei locali sono l’ultimo anello di una lunga catena criminale che sfrutta la povera gente per arricchirsi, alimentando evasione ed elusione fiscale. Acquistare dagli abusivi può sembrare un atto innocente, ma in realtà significa contribuire a questa catena, diventarne complici”.

“Per il nostro settore”, prosegue Soldani, “si tratta di una concorrenza sleale molto sofferta e continua, che ci toglie una fetta consistente di entrate proprio nei giorni in cui si potrebbe lavorare di più, come l’8 marzo o la festa della mamma. Per questo motivo, anche quest’anno abbiamo scritto al Sindaco, all’Assessore al commercio e al comandante della Polizia Municipale di Arezzo affinché rafforzino l'azione di controllo per contrastare in maniera efficace e capillare ogni forma di abusivismo commerciale”.

“Ai consumatori chiediamo un atto di responsabilità: le donne si meritano ben altro che una mimosa illegale. Se volete acquistare fiori, fatelo nei negozi autorizzati”, conclude il presidente dei fioristi Confcommercio.

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