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1° Maggio. Cisl Arezzo: "dai numeri la ripresa non c’è"

Un Primo Maggio diverso. La CISL di Arezzo ricorda questa data non con discorsi, non con manifestazioni, ma con un momento di riflessione sulla situazione lavorativa in provincia di Arezzo, fornendo al riguardo dati aggiornati, ma anche con un...

Un Primo Maggio diverso. La CISL di Arezzo ricorda questa data non con discorsi, non con manifestazioni, ma con un momento di riflessione sulla situazione lavorativa in provincia di Arezzo, fornendo al riguardo dati aggiornati, ma anche con un Premio. Infatti, da quest’anno è istituzionalizzato il Premio alla Militanza Sindacale, che viene conferito a delegati che hanno speso tutta la loro vita lavorativa per il sindacato ed hanno contribuito a scrivere pagine importanti.

Questa prima edizione del Premio rende omaggio a Olimpio Guerrini, una vita dentro la Buitoni, a Gabriella Ricci dal ’68 al 2002 ha seguito le vicende la Lebole e a Alvaro Margiacchi per 40 anni alla Ferriera di San Giovanni Valdarno.

Relativamente ai dati, continua il calo della Cig anche nel primo trimestre 2016. E, molte situazioni di crisi arrivano al capolinea e si trasformano in disoccupazioni. L’anno 2015 si era chiuso con alcuni segnali positivi per il mercato del lavoro della nostra provincia. Gli avviamenti al lavoro in crescita del 8,2% e sono passati da 54.071 (2014) a 58.506 (2015). Il tasso di disoccupazione cala dal 9% del 2014 all’8,5% di fine 2015.

La cassa integrazione in calo in tutte le tipologie Cigo -23,9; CIGS -49,9; Cigl.in der.-59,5

Rispetto ultimo trimestre dell’anno precedente.

Purtroppo i primi dati del 2016 sono influenzati dall’arrivo al capolinea di alcune situazioni di crisi di grandi aziende; le iscrizioni al collocamento nei primi mesi del 2016 superano ampiamente i numeri del 2015, che segnavano una ripresa sul 2014 e supera anche quelli più negativi del 2014 (Tabella Allegata).

La Cassa integrazione, nonostante un totale decremento nel primo trimestre 2016 in tutte le tipologie di cassa (ordinaria/speciale /in deroga) vede nel mese di marzo 2016 un raddoppio oltre le 350.000/00 ore di Cigs rispetto alle 150.000/00ore del 2015. Quelle della CIGO da circa 40.000 ore del 3/2015 ad oltre 95.000ore del 3/2016.

Nell’ambito dl manifatturiero/Moda il gruppo Prada mantiene le posizioni e conferma gli investimenti sul territorio: logistica a Montevarchi. Altre griffes alle già esistenti come Ferragamo e Gucci, si sta affiancando nel territorio Valentino. Lo stesso vale in Casentino per Miniconf. Si è sensibilmente ridotta invece la presenza in Valtiberina dove Cose di Lana è ripartita con supermaglia al 50%, ma si stima altrettanta perdita nell’indotto ed in altre aziende; Milena Confezioni, Bernardini, ecc. ecc..

Le maggiori attenzioni ed impegno in questa fase sono rivolte a Cantarelli. Azienda attualmente commissariata in attività ridotta rispetto ai 270 dipendenti. E’ iniziato il percorso delle manifestazioni di interesse che speriamo si concluda con il salvataggio di un gruppo di professionalità difficilmente ritrovabili nel mercato nazionale.

Il settore orafo dopo una fase di ricerca e diversificazione della materia prima sta tornando all’oro come elemento principe del gioiello pur contando i numeri di un grosso ridimensionamento di tutto il comparto rivolto oggi soprattutto all’export. Ci sono aziende leaders che si stanno consolidando sul mercato Aceia, Saima, Menci e Sirio Panel che passa direttamente nel gruppo FINMECCANICA. Beltrame evitata la chiusura lavora in contratto di solidarietà.

L’edilizia continua a soffrire, e non danno segnali di ripresa i primi 2 mesi del 2016 che segnano una ulteriore diminuzione di aziende e personale dal 10% al 12% rispetto al 2015.

Mese addetti operai N° imprese anno addetti imprese anno
gennaio 1354 315 2015 1182 287 2016
febbraio 1338 311 2015 1210 292 2016

La mancanza di una ripresa è dovuta in gran parte ai mancati investimenti per le grandi infrastrutture di cui ha bisogno il Paese. La crisi edilizia contagia i settori collegati: laterizi manufatti, legno ecc. ecc.. Si punta sul futuro ad una riqualificazione e ristrutturazione del vecchio patrimonio edilizio.

Considerazione finale: Il manifatturiero continua ad essere l’elemento portante del lavoro nella nostra provincia, ma le imprese, per ora, affrontano la strada della competizione non consolidandosi nel terreno della qualità e di una nuova solidità strutturale ma ancora nella strada “fashion” che insegue le mode dell’ultimo grido. Il paradosso della nostra provincia è che mancano operai specializzati ed i laureati continuano a migrare in altre aree. Serve un analisi più approfondita sul futuro industriale della Nostra provincia che veda l’impegno della politica e delle forze sociali nell’indirizzare uno sviluppo che guardi ad un futuro con maggiori presenze di stabilità.

Arezzo, 29-04-2016

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