Wonder Woman - Voto: 6,5

Grazie a Wonder Woman, DC Comics e Warner Bros Pictures hanno fatto loro un primato trattandosi del primo lungometraggio portato in sala interamente dedicato ad una supereroina (i rivali faranno altrettanto solo nel 2019 con Captain Marvel interpretato da Brie Larson).

A vestire i panni di Diana Prince alias Wonder Woman, la bellissima Gal Gadot che avevamo già visto nel (ingiustamente) fin troppo criticato Batman v Superman: Dawn of Justice.

La pellicola diretta da Patty Jenkins (Monster) e scritta da Allan Heinberg è la quarta all’interno del DC Extended Universe iniziato con L’uomo d’acciaio nel 2013 e proseguito nel 2016 con un doppio appuntamento, Batman v Superman: Dawn of Justice, appunto, e Suicide Squad (altro film eccessivamente massacrato).

Wonder Woman è da sempre considerata una delle tre icone fondamentali (e più note) all’interno dell’universo immaginario della DC Comics insieme a Batman e Superman.

La sua storia e le sue origini sono però le più controverse e confuse nella vasta continuity della famosa casa editrice di fumetti.

Nel corso degli anni, infatti, il personaggio della guerriera principessa delle Amazzoni è stato stravolto e riplasmato così tante volte al punto da risultare oggi complicato affermare quando questo sia effettivamente nato.

Creata da William Moulton Marston - saggista, psicologo, inventore e fumettista statunitense - Wonder Woman fa la sua prima apparizione nel 1941.

L’idea di Marston, teorico del femminismo, era quella di dare alle donne un simbolo forte e combattivo che servisse loro come emblema.

Incoraggiato dalla moglie Elizabeth Holloway, con cui aveva una relazione aperta e un’amante condivisa (decisamente insolito e scandaloso per l’epoca) diede vita ad un personaggio e ad una narrazione in cui potessero coesistere storia, mitologia, amore e sessualità.

Il successo inaspettato di Wonder Woman stava proprio nel suo essere donna. Fino a quel momento, infatti, la stragrande maggioranza degli eroi dei fumetti e dei pulp magazine, erano principalmente di sesso maschile, belli, dotati di forza ed intelligenza molto al di sopra della media e pronti a salvare la fanciulla di turno in una delle tante rocambolesche avventure.

Patty Jenkins con Wonder Woman ha intrapreso per certi aspetti una strada inedita all’interno del DC Extended Universe dirigendo un film meno serioso e più orientato all’intrattenimento puro e giocoso, probabilmente proprio a causa delle aspre critiche mosse alle precedenti pellicole DC considerate da molti esageratamente cupe.

Da questo punto di vista Allan Heinberg, su soggetto di Zack Snyder, ha fatto un discreto lavoro, anche se non privo di evidenti difetti Wonder Woman risulta una pellicola piuttosto godibile.

La storia ci porta da subito in un mondo sconosciuto, quello dell'Isola Paradiso, Regno delle Amazzoni create da Zeus per portare la pace in Terra e sconfiggere Ares, Dio della Guerra. Tutto cambia quando un pilota americano, Steve Trevor, precipita dal cielo proprio nelle acque della paradisiaca isola, facendo scoprire a Diana e a tutte le altre Amazzoni l'esistenza di una terribile guerra che sta distruggendo il mondo. Convinta di poter porre fine alle ostilità, Diana parte in compagnia del soldato alla volta del fronte occidentale, andando incontro al proprio eroico destino.

La Diana Prince della Gadot, guerriera coraggiosa dal cuore d’oro, leale e idealista, ingenua e innamorata, si avvicina almeno in parte all’icona di Lynda Carter della celebre serie tv degli anni ‘70.

Ottima poi anche l’alchimia con Chris Pine - che si rivela il migliore del cast - divo di Star Trek qui nei panni dell'affascinante Steve Trevor. A lui la componente emotiva della storia allacciando la relazione sentimentale con Diana, portando così il pubblico a fare il tifo per loro.

Sempre elegante invece Robin Wright e il suo personaggio Antiope, mentore per la giovane principessa. Elena Anaya e Danny Huston saranno invece due temibili villain nazisti con David Thewlis abile doppiogiochista.

Non tutto però funziona in questo Wonder Woman. I duetti comici, che vedono protagonisti Diana e Steve, non sempre sono riusciti risultando a tratti imbarazzanti, soprattutto quando si spostano sul campo delle allusioni sessuali.

Se le sequenze action, che alternano slow motion a coreografati combattimenti, risultano buone, non si può dire altrettanto per l’uso marcato della CGI.

Con un budget poco al di sopra di 100 milione di dollari, il film Warner pare abbia fatto economia proprio sugli effetti speciali non all’altezza di altre opere simili, mostrandosi in alcuni momenti fin troppo finti.

La sceneggiatura, minata da dialoghi spesso inconcludenti, da un ritmo altalenante e da personaggi secondari appena abbozzati, zoppica spesso, così l’anima a tratti epici della pellicola, per molti superiore a Batman v Superman quanto a Man of Steel e Suicide Squad, finisce per piegarsi alle esigenze di mercato perdendo in parte la propria identità.

Più simile alle atmosfere giocose dell’universo Marvel (pur non riuscendo a raggiungerle) che a quelle più cupe intraprese fino ad oggi dalle precedenti pellicole DC, Wonder Woman da la sensazione di trovarsi a metà strada tra i due senza decidersi da che parte stare.

Ci si diverte a vederlo, questo è innegabile, anche se avremmo preferito che DC e Warner proseguissero per la loro strada, probabilmente ancora imperfetta, ma decisamente più personale. Voto: 6.5/10 Wonder Woman (Usa, 2017, comics)

Regia: Patty Jenkins

Sceneggiatura: Allan Heinberg

Cast: Gal Gadot, Chris Pine, Robin Wright, David Thewlis, Elena Anaya, Danny Huston, Lucy Davis, Saïd Taghmaoui, Ewen Bremner, Dino Fazzani, Kaveh Khatiri, Connie Nielsen, Doutzen Kroes, Samantha Jo, Lisa Loven Kongsli, Florence Kasumba

Film al cinema

47 Metri 6.5/10

Baywatch 5.5/10