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Sono tornati con "La sindrome del Giovane Holden", il nuovo singolo targato Osaka Flu

"La sindrome del Giovane Holden". Lo stereotipo del secolo: un Peter Pan ribelle e insicuro, eternamente immaturo, perennemente in fuga dalle responsabilità di una vita adulta, ma in continua ricerca di comprensione e affetto. L’uomo moderno...

"La sindrome del Giovane Holden". Lo stereotipo del secolo: un Peter Pan ribelle e insicuro, eternamente immaturo, perennemente in fuga dalle responsabilità di una vita adulta, ma in continua ricerca di comprensione e affetto. L’uomo moderno.

Con sarcasmo, scanzonata ironia ed il sound indie/punk che li contraddistingue, gli Osaka Flu affrontano il tema attuale e comune dell’incapacità di maturare e di realizzare la propria vita.

Il brano è presentato da un video prodotto dalla stessa band, incentrato sulla genuinità e sulla forza dei tanti personaggi che hanno partecipato al “gioco”: i calciatori dell’Arezzo, gli attori del centro artistico Spazio Seme, i rappresentanti dell’ Arcy Gay Arezzo, musicisti, tatuatori, pompieri, studenti, psicologi, professori, ristoratori… gente più o meno “comune”, a dimostrazione della trasversalità della “Sindrome Del Giovane Holden”.

Very special guest, i ragazzi di Electra Onlus, Autismo Toscana, Autismo Arezzo e Associazione Culturale Crescere, per divulgare il messaggio che l’inclusione sociale è possibile, in ogni aspetto della vita umana, musica compresa.

BIO

Gli Osaka Flu nascono ad Arezzo nel 2010 quando i fratelli Daniele (voce e chitarra) e Francesco (basso) conoscono Michele (batteria). La comune passione per la musica, da Cash ai Devo, passando per Dylan e i Rancid, spinge i tre a suonare e comporre insieme.

Alle prime canzoni prodotte affiancano sin da subito l’attività live e nel 2012 partecipano a uno dei festival più conosciuti in Italia: Arezzo Wave.

Il primo disco, Look out Kid, esce nel 2014 per Soffici Dischi, distribuzione Audioglobe, e riscuote subito ottime critiche. “Bo Diddley meets the Arctic Monkeys” così Antonio Romano definisce il loro singolo I Don’t Care If It’s Right Or Wrong su RockIt mentre Repubblica parla di Pulp Rock e di musiche che ricordano le colonne sonore di Quentin Tarantino.

Il video del primo singolo I Don’t Care If It’s Right Or Wrong è stato presentato il 7 febbraio 2015.

Il video di Sixteen Tons (cover di Merle Travis) girato nel carcere di Arezzo con la partecipazione di Giorgio Canali come attore, è scelto da Repubblica come video in anteprima.

Il successo di critica e pubblico apre le porte a un’intensa attività live, che si traduce in un centinaio di date in giro per tutta la penisola.

Il 10 novembre 2016 tornano con KM 183, secondo lavoro in studio, questa volta interamente cantato in italiano e sempre edito da Soffici Dischi, anticipato dal singolo Apocalhipster al quale fa seguito Propaganda, brani accolti con entusiasmo dalle emittenti radiofoniche (Contraradio Firenze, Rock’n’Roll Radio Milano, Radio Città Fujiko Bologna e Radio Kaos Itaky Roma su tutte) e con il quale scegliere una nuova forma promozionale, per dare risalto, oltre ai singoli, ad ogni canzone del disco.

Con questo nuovo lavoro la band conquista saldamente la fiducia della critica: sono già innumerevoli le recensioni che lusingano la musica dei ragazzi definita un Beatles sound punkizzato racchiuso nella magia di un disco eccellente dall’anima cantautoriale.

L’album è stato realizzato grazie al concorso Toscana 100 Band che ha scelto e premiato gli Osaka Flu con una borsa offerta dalla Regione Toscana.

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