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Martedì, 16 Aprile 2024
Cultura

Sole Cuore Amore - voto: 6,5

Ancora una volta Daniele Vicari, con il suo ultimo film Sole Cuore Amore, torna a parlare di tematiche urgenti e che, ora più che mai, ci appartengono. Lo fa dopo il bellissimo Diaz diretto nel 2012 e incentrato sulla violenta irruzione della...

Ancora una volta Daniele Vicari, con il suo ultimo film Sole Cuore Amore, torna a parlare di tematiche urgenti e che, ora più che mai, ci appartengono.

Lo fa dopo il bellissimo Diaz diretto nel 2012 e incentrato sulla violenta irruzione della polizia nella scuola genovese di via Cesare Battisti, avvenuta la sera del 21 luglio 2001 al termine dei lavori della conferenza del G8 di Genova.

Un film che all’epoca non intendeva sbandierare i nomi dei colpevoli di una delle peggiori pagine della storia italiana, ma bensì raccontare, senza tralasciare i particolari più scomodi e violenti, il fatto in tutta la sua brutalità. Un film indispensabile che ci ricordasse - come la storia ci ha purtroppo insegnato più volte - di cosa sia capace l’uomo se lasciato libero di agire senza il rischio di conseguenze per le azioni che compie.

Cinque anni dopo Vicari sceglie una storia “minore”, un fatto di cronaca passato forse inosservato ai più, ma che risulta essere allo stesso tempo di una portata mastodontica, essendo, quello del film, uno dei tanti racconti di cui ormai il nostro paese è composto.

Uscito in 50 copie per conto della Koch Media, il film è stato prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci che, a detta del regista, “ha capito immediatamente la portata del discorso contenuto nella sceneggiatura, che mi è nata di getto in 48 ore come uno sfogo emotivo, quasi in stato di trance“.

La città questa volta è Roma. Le protagoniste sono due donne: Eli, interpretata da Isabella Ragonese, e Vale, Eva Grieco.

Eli è orfana, ha quattro figli (il sogno di una famiglia numerosa) e un marito disoccupato. Ogni giorno si alza alle 4.30 del mattino, percorre un viaggio di due ore fini alla località di Nettuno sul litorale laziale a Roma, e inizia il lavoro da barista: a tempo pieno, sette giorni su sette, per 800 euro mensili in nero.

Poi c’è Vale, danzatrice e performer sua amica e vicina di casa, un rapporto difficile con la madre - che voleva per lei una vita più agiata alla quale però Vale ha rinunciato per seguire i propri sogni - e il nascere di un’attrazione per la partner di ballo legata ad un uomo violento.

Due vite differenti accomunate dal sacrificio: dettato dalla sopravvivenza per Eli e dalla dignità per Vale. Vicari decide così di raccontare nel suo film una storia che è la storia di molti, di quella maggioranza, oggi, che purtroppo si piega ad una vita agra, depauperati e sfiniti da un mondo reso inadatto agli esseri umani. Una maggioranza che non riesce a sopravvivere, figuriamoci a vivere. La tragedia sociale esibita da Vicari porta sullo schermo una vittoria dei sentimenti rispetto a tutto il resto.

Eli, infatti, pur vivendo un’esistenza al limite del possibile, non rinuncerà a ciò che più d'ogni altra cosa le darà la gioia: sposarsi ed avere figli, tanti figli.

Della vita delle sue protagoniste, Vicari decide di soffermarsi principalmente sulla sfera lavorativa reiterandone la routine di quello che pare essere diventato un automatismo stanco ed affaticato. Una scelta che oggi, con la grave crisi finanziaria e la disoccupazione ai massimi livelli, si permea di un certo peso drammaturgico necessario a raccontare il nostro paese.

Si dirà che il film (come altri di denuncia sociale) servirà a generare solo un pò di chiacchiere e indignazione momentanea, e nulla più.

Probabilmente sarà così.

Ovunque, ma soprattutto in Italia, si tende a dimenticare in fretta e continuare, spesso con fatica, a trascinare le proprie vite nonostante tutto.

Una pellicola tutt’altro che esente da difetti, a partire dall'artificiosità di certe dinamiche drammatiche che spesso tendono ad allontanare lo spettatore piuttosto che creare empatia, o da alcune forzature ed eccessi di verosimiglianza in fase di sceneggiatura (come l’incapacità di Vicari nel raccontare il rapporto tra le due protagoniste), ma assolutamente necessaria, capace di descrivere un'urgenza concreta nel nostro quotidiano di uno scontento ormai unanime.

Voto: 6.5/10

Sole Cuore Amore (Ita, drammatico, 2016)

Regia: Daniele Vicari

Sceneggiatura: Daniele Vicari

Cast: Isabella Ragonese, Francesco Montanari, Eva Grieco, Francesco Acquaroli, Giulia Anchisi, Paola Tiziana Cruciani, Laura Riccioli Film al cinema Transformers - L’ultimo Cavaliere 4.5/10

Civiltà Perduta 7/10

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