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Sant'Andrea, domani il consiglio post vittoria. Dionigi "Io ancora capitano? Valuterò"

Esperienza, unità d'intenti e piccoli accorgimenti hanno fatto la differenza e hanno portato alla vittoria il Quartiere di Porta Sant'Andrea. L'esperienza è quella dei veterani e più vittoriosi della piazza, che qualcuno diceva fossero finiti...

Esperienza, unità d'intenti e piccoli accorgimenti hanno fatto la differenza e hanno portato alla vittoria il Quartiere di Porta Sant'Andrea. L'esperienza è quella dei veterani e più vittoriosi della piazza, che qualcuno diceva fossero finiti, dopo quattro Giostre infruttuose, ma è arrivata la dimostrazione del contrario. Enrico Vedovini con il suo Peter Pan è arrivato all'undicesima vittoria personale, un grande traguardo. Anche Stefano Cherici ha raggiunto la doppia cifra, "un obiettivo al quale tenevo molto" ha dichiarato a caldo dopo il Te Deum in Cattedrale. Gli accorgimenti? Stefano ha deciso il cambio di cavallo portando alle prove e in piazza la giovane Sibilla, di 7 anni con la quale ha costruito la carriera perfetta. Non è passato inosservato nemmeno l'accompagnamento al pozzo dell'allenatore Manuele Formelli sia per Enrico che per Stefano, una piccola novità, visto che a giugno i due giostratori si erano accompagnati a vicenda.

Nessuno ha pensato che quello fatto finora fosse sbagliato, ma, quando il meccanismo si inceppa, i piccoli cambiamenti a volte portano grandi risultati. Non è certo stato un passaggio indolore invece quello di aver sostituito il preparatore atletico. Angiolo Checcacci ha lasciato quasi un anno fa, ma dopo la conquista della lancia il pensiero è volato anche a lui "non posso che ringraziare, oltre a Manuele, Angiolo Checcacci - ha detto con le lacrime agli occhi Enrico Vedovini - ci ha cresciuto e quello che siamo lo dobbiamo anche a lui, siamo pur sempre i suoi ragazzi."

L'unità di intenti forse è racchiusa nella figura del capitano, quello che doveva essere il traghettatore, ma che molti vorrebbero restasse al suo posto da ora in poi. Mauro Dionigi, per tutti i bianco verdi e per gli amici degli altri quartieri è Dinjo, per lui alla cena propiziatoria è spuntato anche il timbro personalizzato con l'immagine di oltre 20 anni fa.

A distanza di 48 ore dalla conquista della 36esima lancia d'oro che pensa della vittoria? "La Giostra me l'ero immaginata proprio così, - dice Dionigi - ero certo delle potenzialità e del lavoro fatto, ho visto chiari segnali e dentro di me mi ero fatto l'idea che ce l'avremmo fatta. E poi non era affatto possibile che da settembre 2015 ad ora i nostri ragazzi avessero perso il loro valore, che fossero diventati due brocchi, noi gli abbiamo restituito tranquillità e spensieratezza."

A proposito del lavoro fatto, abbiamo notato l'accompagnamento di Formelli al pozzo: "E' un aspetto che abbiamo valutato con loro, anche di questo si era parlato, forse gli ha dato quella carica in più. Formelli è vero non parla, ma posso dire io che è stato fondamentale in alcune circostanze, sia alle stalle che prima di entrare in piazza, ha dato loro la carica giusta."

Chiedono che Dionigi resti a fare il capitano? "Io ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino prima e dopo, ho ricevuto abbracci e telefonate da tantissime persone. Grazie alla squadra per come ha lavorato, non ho intenzione di presentarmi, ma ci potrei ripensare, sono stato orgoglioso di aver dato una mano, valuterò prossimamente cosa fare."

Oggi ha parlato con il Corriere di Arezzo anche Martino Gianni: "Sì, ha dimostrato l'attaccamento che ha verso i colori bianco verdi, posso dire che non abbiamo contatti con lui e non abbiamo in programma di averli."

Intanto domani ci sarà il primo consiglio post vittoria, si parlerà anche dell'organizzazione della cena della vittoria. Restano in piedi le idee delle location tra l'Anfiteatro o Santa Maria delle Grazie, a fine settembre, ovviamente di sabato.

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