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Rodolfo Meli e “Il guardiano del sonno”, taglio del nastro per l'esposizione

Rodolfo Meli ripercorre in questa personale il sogno di Costantino con un forte legame con Piero della Francesca, reinterpretandolo in chiave figurativa moderna, quasi al limite della metafisica. “E’ veramente un piacere inaugurare la mostra di...

Rodolfo Meli ripercorre in questa personale il sogno di Costantino con un forte legame con Piero della Francesca, reinterpretandolo in chiave figurativa moderna, quasi al limite della metafisica.

“E’ veramente un piacere inaugurare la mostra di Rodolfo Meli nella nostra Galleria d’arte contemporanea – ha detto il sindaco Alessandro Ghinelli. E’ il primo appuntamento di una serie, tutta dedicata all’arte figurativa, che ha una matrice comune: il legame dell’artista che espone con la nostra città. Ho una grande passione per l’arte figurativa ed oggi siamo davanti ad un maestro di estrema raffinatezza. Le opere di Meli sono molto significative e la tavola che ricorda il ‘Guardiano del sonno’ è molto importante per la nostra città proprio per il riferimento a Piero della Francesca, quindi questa esposizione ha una connessione forte con Arezzo e con il nostro più grande artista. Rodolfo Meli inoltre ha voluto farci dono di un bellissimo dipinto che si intitola “Guardando il cielo”, che rappresenta uno sguardo verso il futuro. Spero che questa mostra possa avere un grande successo. A ottobre ci sarà una collettiva di artisti aretini, ‘Arezzo x Arezzo’, perché abbiamo voluto aprire la Galleria anche a pittori locali, Galleria che è il palcoscenico della nostra capacità di produrre arte. Perché Arezzo è una grande città d’arte e di questo gli aretini devono rendersene conto”.

“L’atmosfera che suscita la scena dell’affresco il sogno di Costantino è di un’attesa perenne che ha ispirato la novella ‘Il guardiano del sonno’, il tema della mia mostra non è più Costantino ma le due guardie, una che guarda lo spettatore e l’altra la scena interna. Questa attesa viene spezzata dalla fuga di una guardia che diserta, ma poi torna indietro perché si ricorda di aver lasciato il compagno che aspetta il cambio. Questo rappresenta le due facce del mio intimo artistico che sono quella della geometria e quella della natura” ha spiegato Rodolfo Meli.

Carlo Del Bravo ha illustrato il suo rapporto con l’artista mostrando come nascono alcune opere che sono create dal legame tra il committente studioso e l’artista stesso. Ha parlato anche del rapporto che Rodolfo Meli ha con la cultura, mostrando dei filmati e delle opere d’arte più recenti rispetto a “Il guardiano del sonno”. “Indicavo a Meli dei libri da leggere che lui prontamente andava a consultare e questi testi hanno ispirato la sua produzione artistica” ha detto Del Bravo

“Questa non è una mostra antologica. Il titolo invita a seguire un racconto che è allegorico. Si tratta di un ciclo di venticinque opere delle 45 totali che costituiscono ‘Il guardiano del sonno’ nella sua interezza. La mostra è anche l’occasione per vedere il film girato quando Rodolfo Meli dipingeva i quadri dell’esposizione. Lo stesso artista è stato sceneggiatore, regista e costumista. Un altro parallelo che possiamo fare è con i cicli di affreschi, come la meraviglia della Leggenda della Vera Croce che ha ispirato Meli in tutta la sua carriera artistica” ha concluso Grazia Badino.

La mostra resterà aperta fino al 17 aprile nei seguenti orari di visita: dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 20. Domenica 16 e lunedì 17 aprile dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 20 con ingresso libero.

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