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Logan - Voto: 8

Si capiva già dal primo trailer apparso ad ottobre dello scorso anno che questa volta sarebbe stato tutto molto diverso: toni cupi da western post apocalittico, un Logan stanco ed invecchiato e la voce profonda di Johnny Cash sulle note di Hurt a...

Si capiva già dal primo trailer apparso ad ottobre dello scorso anno che questa volta sarebbe stato tutto molto diverso: toni cupi da western post apocalittico, un Logan stanco ed invecchiato e la voce profonda di Johnny Cash sulle note di Hurt a fare da perfetta colonna sonora.

Con Logan, diretto da James Mangold, siamo giunti così alla decima pellicola dedicata al mondo degli X-Men dopo l’esordio nel 2000 con il primo film sui mutanti diretto da Bryan Singer. Sono passati 17 anni e 8 film (ed un cameo) in cui Hugh Jackman ha vestito i panni di uno dei supereroi più celebri e amati di sempre.

Liberamente ispirato alla serie a fumetti Marvel Comics “Vecchio Logan” (in originale “Old Man Logan”) di Mark Millar e Steve McNiven, Logan è il terzo film completamente dedicato al mutante artigliato dopo di X-Men le origini – Wolverine (2009) e Wolverine – L’immortale (del 2013 e sempre dello stesso Mangold).

Siamo nel 2029. La popolazione mutante si è ormai praticamente estinta e gli X-Men sono un ricordo che vive di mitopoietica cartacea nei fumetti. Logan, i cui poteri rigeneranti si stanno indebolendo, si trascina quasi aspettando di morire tra alcol e un lavoro come autista. Nascosto da sguardi indiscreti si prende cura di un vecchio e malato Professor Xavier. Un giorno una sconosciuta gli chiede di scortare sua figlia Laura sino ai confini del Canada. Logan in un primo momento rifiuta, ma Xavier aspetta quella ragazzina da molto tempo. Laura, infatti, possiede una forza straordinaria molto vicina a quella di Wolverine a causa del suo DNA che la lega a Logan. Una potente organizzazione si è messa sulle sue tracce proprio per questo motivo.

Un inizio che proprio non ti aspetti quello di Logan che, imparata la lezione dall’esperimento riuscitissimo di Deadpool, prende decisamente le distanze dall’omologazione di numerosi cinecomics costruiti per lo più su budget enormi ed un abbondante utilizzo di CGI coloratissima e fracassona.

Senza Deadpool probabilmente oggi Logan non esisterebbe. Ragionato proprio sul successo del film di Tim Miller, Marvel Entertainment e Fox portano nelle sale un cinefumetto più adulto, cupo e malinconico.

Già il titolo originale è una dichiarazione di intenti: un secco ed inequivocabile “Logan” perchè non è più il supereroe ad essere sotto la lente d’ingrandimento della macchina da presa, ma l’uomo che c’è dietro.

Logan guarda con occhi stanchi ed affaticati un mondo che sta cambiando, un mondo che pare essersi ormai dimenticato dei mutanti.

A causa della sua natura che lo fa invecchiare molto lentamente, Logan è sopravvissuto a quasi tutti i suoi amici. Una condanna che lo logora lentamente. Come un cancro la rassegnazione, affogata nell’alcol, ne consuma le carni e l’anima giorno dopo giorno. Qualcosa lo sta uccidendo dentro e il suo potere rigenerativo, ormai indebolito, pare non riuscire a rimarginare certe ferite.

Forse Laura è la chiave giusta, colei che riuscirà a far riaccendere la fiamma della speranza, ormai spenta da tempo, del vecchio mutante. Quella ragazzina segnata da un passato duro e doloroso che li accomuna, e il suo destino che pare essere oltre i confini del Canada alla ricerca di un Eden. Logan è quindi un racconto più intimo del personaggio che noi tutti abbiamo imparato ad amare. Non mancano di certo corpose scene ricche d’azione o alcuni momenti ironici (soprattutto grazie ai siparietti tra Jackman e Stewart), siamo pur sempre nel campo del cinecomic.

Dimenticatevi però il buonismo di certi film di supereroi targati Marvel/Disney. Logan è sempre incazzato, è violento, è brutale. Logan è western crepuscolare contaminato dal mondo dei fumetti (non a caso nel film c'è un classico del genere come Il Cavaliere della Valle Solitaria, con Alan Ladd nei panni di un pistolero costretto come Wolverine a dover fare i conti con una vita passata all'insegna della violenza). Ma si parla anche e soprattutto di famiglia, della perdita e dell’appartenenza. Temi anomali per un film di questi tipo qui trattati con il piglio giusto.

Il successo del film è ormai sotto gli occhi di tutti, e non perché la violenza nel cinema sia necessariamente vincente o ciò che vogliamo come spettatori, più semplicemente perché il genere cinecomic - perché ormai di genere si può parlare - dopo quasi un ventennio necessita inevitabilmente di cambiamenti. Nolan con la meravigliosa trilogia di Batman, il riuscitissimo Kick-Ass e poi la Fox (prima con Deadpool e adesso con Logan), lo hanno capito per primi.

Tra echi alla Mad Max e una sequenza con bambini mutanti che grida vendetta alla maniera di Freaks di Tod Browning, si arriva al poetico e magnifico finale, requiem perfetto per il personaggio.

Ah! Dimenticavo.

A quanto pare questo sarà l’ultimo film in cui Hugh Jackman e Patrick Stewart interpreteranno i loro alter ego mutanti Wolverine e il Professor X. Un vero peccato per tutti gli appassionati dal momento che il personaggio di Jackman si è dimostrato una delle migliori trasposizioni fumetto/cinema.

Voto:8/10

Logan (USA, 2017)

Regia: James Mangold

Sceneggiatura: Scott Frank, James Mangold, Michael Green

Cast: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Richard E. Grant, Boyd Holbrook, Stephen Merchant, Dafne Keen, Eriq La Salle, Elizabeth Rodriguez, Doris Morgado, Mark Ashworth, Julia Holt, Elise Neal, Dave Davis, Juan Gaspard e Lauren Gros. Film al cinema

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