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Auguri per la tua morte - Voto 6,5. La recensione

Il cosmologo, fisico, matematico e astrofisico britannico Stephen Hawking diceva nel 1992 riguardo al tempo: “...è come se ci fosse una Agenzia per il Controllo Cronologico che impedisca la comparsa di curve temporali chiuse, così da rendere...

Il cosmologo, fisico, matematico e astrofisico britannico Stephen Hawking diceva nel 1992 riguardo al tempo: “...è come se ci fosse una Agenzia per il Controllo Cronologico che impedisca la comparsa di curve temporali chiuse, così da rendere l’universo un luogo sicuro per gli storici.”

Sò cosa state pensando in questo momento: perchè mai avrò deciso di disturbare proprio uno tra i più stimati ed influenti fisici teorici al mondo per iniziare a parlare di un film come Auguri per la tua morte?

Semplice.

Prima di tutto perché ad Hawking non è mai mancato il senso dell'umorismo (e sono sicuro che il film in questione, se mai non lo avesse già visto, gli piacerebbe pure) e in secondo luogo mi pareva un’ottima citazione per iniziare a parlare del film. Giusto per creare aspettative alte.

Qualcosa dev'essere andato storto però all’interno della “Agenzia per il Controllo Cronologico” perché in questo Auguri per la tua morte la bella protagonista Tree Gelbman (Jessica Rothe, Alexis di La La Land) è costretta a rivivere in un loop infinito il giorno del suo compleanno.

Detta così pare cosa da poco.

Tree si sveglia nel dormitorio dei ragazzi, nella camera di uno che da sobria non vorrebbe nemmeno come vicino di banco (lei è una studentessa del college, di quelle popolari e particolarmente stronze). È il suo compleanno ed ha la testa che gli scoppia dopo una notte di bagordi. Senza considerare più di tanto il ragazzo, quello con cui ha passato la notte (forse) e del quale non sà nemmeno il nome, si riveste per tornare al suo alloggio. Segue una normale giornata da studentessa-arrogante-che-fa-gruppo-con-altre-studentesse-arroganti fino ad arrivare a sera, prima della sua festa a sorpresa.

Tra le buie stradine che separano Tree da un’altra notte all’insegna del divertimento, un losco individuo che indossa una maschera inquietante ed una felpa con cappuccio, la pugnala a morte.

Ma Tree non muore: si risveglia nella stanza del dormitorio dei ragazzi, è di nuovo il giorno del suo compleanno e tutto quello che ha già vissuto accade ancora e ancora, fino al momento in cui è stata/verrà assassinata per poi ricominciare tutto da capo, in un eterno ritorno che pare non avere fine.

Il cinema è avvezzo al concetto di loop “uroborici”, ossia quando una cosa inizia, finisce e torna a ricominciare nello stesso punto. L’uroboros in greco, espresso simbolicamente con il serpente che forma un cerchio divorando la sua coda.

Dietro al progetto di Auguri per la tua morte (Happy Death Day in originale) c’è il Re Mida del nuovo horror americano Jason Blum e un giovane Christopher Landon alla regia.

Non starò a dilungarmi ancora su Blum, ne abbiamo già ampiamente parlato più volte proprio in questa rubrica, ma due righe su chi sia Landon possiamo pure sprecarle.

Landon (figlio del celebre Michael Landon di Bonanza) si era già fatto notare nel mondo dello spavento cinematografico partecipando alla stesura delle sceneggiature di Disturbia e di Paranormal Activity 2,3 e 4, per poi dirigere uno degli spin-off della serie dal titolo Il segnato.

Con Auguri per la tua morte il regista americano fa il salto. Finalmente libero dagli schemi di un franchising ben avviato, può dare libero sfogo, insieme a Scott Lobdell autore dello script, ad una serie di situazione tra il comico e il thriller di tensione.

Nulla di nuovo all’orizzonte per carità, ma pare che questo florido periodo per il cinema horror (che ciclicamente torna nelle sale dall’alba del cinematografo) che ha visto dapprima un ritorno al sottogenere delle case infestate et similia, con Auguri per la tua morte possa far tornare in auge quel filone slasher irriverente di cui Scream ne è il miglior esempio.

Nella pellicola di Landon si trovano elementi ricorrenti in altri film che hanno a che fare con il tema del giorno che si ripete. Dentro c’è un pò di Ricomincio da capo (il cult con Bill Murray del 1993), del recente Prima di Domani (per le similitudini nella trama) e del fantascientifico Edge of Tomorrow, giusto per citarne alcuni.

Tutto però frullato con le dinamiche che hanno reso celebre Scream.

In Happy Death Day, infatti, un assassino mascherato si aggira pronto ad infilzare vittime con il suo coltello. A Tree non resta quindi che farsi uccidere ogni sera nella speranza di trovare, morte dopo morte, sempre più indizi per scoprire chi la vuole uccidere, in modo da mettere fine a questo assurdo loop temporale.

Con la consapevolezza di quanto le è accaduto/le accadrà, ha il vantaggio di poter evitare che il giorno del suo compleanno possa diventare anche il suo necrologio.

A differenza del citato Prima di Domani, troppo teen per i miei gusti, questo Auguri per la tua morte non si prende mai sul serio, e con gli stereotipi da teen movie ci gioca proprio.

Tutti i cliché del genere passano davanti all'obiettivo. Dalle studentesse superficiali ed attente solo alla linea, al palestrato che nasconde la sua omosessualità fino all’immancabile sfigato eroe suo malgrado.

Un gioco continuo che proprio come faceva Scream mette alla berlina qualsiasi cosa.

Ovviamente non raggiunge il gioiellino di Wes Craven (opera che capì la necessità di sovvertire certe regole) ma offre comunque molti momenti riusciti e battute divertenti.

Nulla di quello che accade sullo schermo viene preso mai sul serio, un horror comedy che è un’esperienza manierista e fortemente derivativa che ha il difetto di far scorrere molto poco sangue e di risultare non così originale, ma che in compenso riesce a far divertire.

Voto: 6,5/10

Auguri per la tua morte (Happy Death Day, USA, 2017)

Regia: Christopher Landon

Sceneggiatura: Scott Lobdell

Cast: Jessica Rothe, Israel Broussard, Ruby Modine, Charles Aitken, Laura Clifton, Jason Bayle, Rob Mello, Rachel Matthews

Film al cinema

La casa di famiglia 5/10

La signora dello zoo di varsavia 6,5/10

Ogni tuo respiro 7/10

The Big Sick 6,5/10

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