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Arezzo, Papa Gregorio X e i fondamenti dell'Europa. I segreti del Pontefice svelati dallo storico Cardini

Un conclave durato oltre mille giorni. Un pontificato di soli 4 anni e grandi scelte che fecero di Papa Gregorio X - co-patrono insieme a San Donato della città di Arezzo - un personaggio di primissima importanza nella storia dell'Europa. Gli...

Un conclave durato oltre mille giorni. Un pontificato di soli 4 anni e grandi scelte che fecero di Papa Gregorio X - co-patrono insieme a San Donato della città di Arezzo - un personaggio di primissima importanza nella storia dell'Europa. Gli aretini sanno chi è: le sue spoglie riposano in città, dove morì il 10 gennaio 1276. Della sua intensa vita, a molti sconosciuta, si parlerà domani pomeriggio, domenica 29 gennaio, alle 17 a Palazzo di Fraternita, in un incontro, promosso dalla Fraternita stessa, con lo storico Franco Cardini, con il professor Francesco Franceschi e con il primo magistrato Pierluigi Rossi. Per l'occasione ci sarà anche un'apertura straordinaria del Palazzo che si potrà visitare gratuitamente.

"Era una persona aperta al mondo, che conosceva e capiva i problemi del suo tempo - spiega lo storico Cardini - soprattutto quelli dell'area del Mediterraneo". Già, perché forse pochi sanno che prima di diventare papa Gregorio X, Tedaldo Visconti aveva vissuto in Francia, in Inghilterra e poi era stato legato apostolico in Terra Santa. In quelle terre martoriate oggi dai conflitti, all'epoca si parlava di Crociate, ma soprattutto si cercava di tessere e mantenere rapporti economici.

"Una volta divenuto pontefice - spiega Cardini - Gregorio X chiese al mondo cristiano, durante il concilio di Lione del 1274, di fare una nuova grande Crociata. Ma non si trattava di una guerra religiosa: Visconti aveva vissuto a contatto con l'Islam e ne aveva un grande rispetto. Le questioni erano altre: innanzitutto il valore di Gerusalemme per la cristianità e poi le questioni economiche".

Ma come fare per intraprendere una nuova crociata? Ci volevano soldi. E allora il papa chiese a tutte le parrocchie del mondo cristiano di inviare a Roma rapporti, molto dettagliati, sul numero di parrocchiani e sui possedimenti nelle loro disponibilità, per cercare di capire quanti soldi sarebbero potuti arrivare a Roma per la crociata.

"Così ci ha lasciato, ben custodito nell'Archivio segreto del Vaticano, un immenso patrimonio, in termini di informazioni, sul mondo cristiano. Di fatto, fu il primo documento statistico che ci racconta l'Europa del 1200, con un quadro esaustivo della demografia e dell'economia dell'Europa. Ma badate bene, il suo intento non era assolutamente di tipo statistico, bensì economico. Tanto è vero che il risultato fu l'applicazione di una tassa passata alla storia come 'decima'".

Insieme ai dati statistici arrivarono a Roma decine e decine di idee e di progetti provenienti dal mondo cristiano del tempo: "E proprio questo aspetto vorrei sottolineare domani ad Arezzo: con il suo operato Gregorio X ottenne un risultato che forse nemmeno lui si aspettava: creò uno dei fondamenti dell'unità europea".

Per gli aretini, Paga Gregorio X resterà sempre quel pontefice sereno e illuminato che trascorse i suoi ultimi giorni di vita nel palazzo vescovile della città, dove si era fermato mentre da Lione rientrava a Roma. Malato, ma con i pensieri proiettati fino all'ultimo giorno nel futuro, rivolti alle attività che avrebbe voluto svolgere una volta arrivato a Roma. Ma questo non gli fu concesso, la morte lo colse prima. Lasciò alla città una considerevole somma di denaro per la costruzione della sua cattedrale. E trasformò Arezzo, per un brevissimo periodo, nel cuore della cristianità: qui infatti si svolse il primo Conclave della Sacra Romana Chiesa. Ma questa è un'altra storia, sicuramente da raccontare.

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