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Antonio Curina, il primo sindaco di Arezzo. Valentina Vadi ha presentato il suo libro in Regione

“Mancava tutto, la città era senza acqua, senza gas, senza combustibili, senza luce, senza energia elettrica, senza farina. In questo quadro, descritto da Antonio Curina nel suo libro, cominciava la ricostruzione di Arezzo dopo la fine della...

“Mancava tutto, la città era senza acqua, senza gas, senza combustibili, senza luce, senza energia elettrica, senza farina. In questo quadro, descritto da Antonio Curina nel suo libro, cominciava la ricostruzione di Arezzo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ricordi e racconti che non possono cadere nella dimenticanza e nell’oblio”.

Così la consigliera regionale Valentina Vadi, ha aperto la presentazione in Consiglio regionale di ‘Fuochi sui monti dell’Appennino Toscano’, di Antonio Curina che si è tenuta ieri. Punto di riferimento di studi e ricerche che si occupano della storia della seconda guerra mondiale e della Resistenza in provincia di Arezzo, il lavoro di Curina fu pubblicato nel 1957 ed è stato poi ristampato dall’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, in occasione delle celebrazioni della ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione di Arezzo.

“È la prima storia della Resistenza nella provincia di Arezzo – dice Valentina Vadi –. Delinea luoghi, personaggi volti, vicende individuali, ma soprattutto vicende collettive”.

Antonio Curina fu uno dei protagonisti della lotta di liberazione ad Arezzo, “prima maestro elementare, poi direttore didattico – spiega la consigliera –. Ha fatto parte del comitato provinciale di concentrazione antifascista, quindi è stato presidente del Comitato provinciale di liberazione nazionale e, dopo la Liberazione, sindaco di Arezzo nei primi due anni, i più difficili”.

Un uomo “che sentì il dovere di raccontare e dovette vincere la ritrosia a parlare di sé”, sottolinea Valentina Vadi, che richiama “le figure della Resistenza aretina” e “la parte dedicata al contributo del Valdarno aretino alla Resistenza”.

Invito tutti a leggere questo libro – chiude – e ringrazio l’Anpi per averlo riproposto. È bello poter rendere omaggio in un luogo delle istituzioni come questo, a quelle persone, a quei valori, a quei luoghi che hanno permesso la nascita dell’Italia libera e repubblicana”.

Alla presentazione, in sala Gigli di palazzo Panciatichi, sono intervenuti anche Ivo Biagianti docente dell’Università di Siena e Alba Bigiandi, delegata Anpi di Arezzo. (s.bar)

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