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Snowden - Voto: 7

La storia di Edward Snowden ormai la conosciamo bene tutti, ma cosa ha reso possibile l’incontro tra Oliver Stone e lo stesso Snowden? L’anello di congiunzione tra i due è da ricercarsi in due nomi: Moritz Borman e Anatoly Kucherena. Il primo è...

La storia di Edward Snowden ormai la conosciamo bene tutti, ma cosa ha reso possibile l’incontro tra Oliver Stone e lo stesso Snowden? L’anello di congiunzione tra i due è da ricercarsi in due nomi: Moritz Borman e Anatoly Kucherena.

Il primo è il produttore storico di Stone, mentre il secondo è il legale russo di Snowden, il quale pare abbia contattato proprio Borman.

Il regista di Platoon, dopo aver acquistato i diritti del libro The Snowden Files di Luke Harding per 700 mila dollari e di Time of the Octopus, proprio di Kucherena, per un milione di dollari, scrive la sceneggiatura assieme a Kieran Fitzgerald, e, trovati con non poche difficoltà i finanziamenti per realizzare il film, parte con la produzione di Snowden.

Il film di Stone non è il primo a trattare il caso del giovane informatico, prima di lui, infatti, il bellissimo documentario di Laura Poitras Citizenfour aveva portato alla luce i dettagliati fatti della vicenda.

Stone decide così di inserire tra i personaggi del suo film, giustamente, anche la Poitras (Melissa Leo) per raccontare lo scandalo venuto fuori dalle dichiarazioni di Snowden (un perfetto Joseph Gordon-Levitt), che, dopo essere stato agente operativo della CIA e collaboratore per l’NSA (National Security Agency), ha rivelato pubblicamente dettagli su diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti.

Con l’aiuto di Glenn Greenwald, giornalista del The Guardian (qui interpretato da Zachary Quinto), ha pubblicato informazioni su programmi di intelligence per le intercettazioni telefoniche e la sorveglianza internet utilizzati illegittimamente come “una rete a strascico” su tutta la popolazione.

Snowden non è di certo il ritorno col botto di un grande regista, allievo di Scorsese, che qualitativamente altalenante lo era anche ai tempi d’oro, anzi, pellicola dopo pellicola pare che Stone, come altri suoi colleghi (vedi Ridley Scott) siano ormai diventati innocui, bravissimi mestieranti ma che pare non abbiano più nulla da aggiungere alla loro carriera.

Quello che è certo, e lungi dall’essere una magra consolazione quando si parla di cinema, è che Snowden ci restituisce uno Stone appassionato.

Romanzando come ogni biopic che voglia intrattenere maggiormente il pubblico, Edward ci viene introdotto come un patriota che vuole servire il proprio paese ma a causa di una brutta frattura è costretto a scegliere una strada diversa per essere utile all’America.

Le sue straordinarie doti fuori dal comune nel campo dell’informatica saranno il suo lasciapassare all’interno della CIA che “ha sempre più bisogno di cervelloni straordinari”.

Comprensibile dal momento che viviamo in un’epoca in cui le guerre non si combattono più con una fanteria nel campo di battaglia, ma con brillanti e giovani nerd seduti di fronte alle loro tastiere all’interno di una labirintica rete.

A seguirlo in tutti i suoi spostamenti a causa dei diversi incarichi, la ragazza conosciuta in chat Lindsay Mills (Shailene Woodley), intelligente, progressista e un pò geek pure lei.

I 134 minuti di durata non sono certamente pochi, soprattutto dal momento che buona parte del film ripercorre la vicenda con continui flashback che riportano i fatti in maniera piuttosto didascalica. Solo nel finale il ritmo si fa più ansiogeno ed incalzante. Sappiamo come andrà a finire quello che stiamo vedendo, o non si tratterebbe di una storia vera, ma come per un film di pura finzione che ci apprestiamo a vedere per la prima volta, ci preoccupiamo per l’incolumità dei protagonisti.

Ed è proprio la dicotomia tra ciò che è reale e ciò che è finzione a rendere l’ultimo film di Stone oggetto interessante.

I nomi coinvolti, di persone o di grandi multinazionali, ci ricordano che quello che stiamo vedendo è la rappresentazione senza filtri di ciò che è veramente accaduto, non è 1984 di orwelliana memoria o i più recenti Matrix e The Truman Show.

In tutto questo l’intento non è tanto quello dello scandalo, solo se si è vissuto in un'ampolla negli ultimi 50 anni lontano da tutto potrebbe esserlo, ma cerca di farci riflettere sul cambiamento che un mondo come quello in cui viviamo ha subito.

Senza troppo fragore quando in una scena del film appare la scritta a caratteri cubitali “AGREE”, ormai a noi così familiare, comprendiamo che abbiamo dato placidamente il nostro consenso per tutto.

Così dirà il capo di Snowden Corbin O’Brian (Rhys Ifans): “hanno voluto il loro giocattolino con cui giocare, queste sono le conseguenze”.

Come il Grande Fratello, l’enorme faccia proiettata nella parete di O’Brian sovrasta l’esile figura di Edward che, intimorito, lo ascolta mentre capisce che non c’è nulla che all'intelligence possa restare nascosto.

Per l’America la sicurezza è tutto ed ogni mezzo per raggiungerla è lecito, anche il controllo di massa nelle vite private della popolazione: chiamate, chat, messaggi, foto, video, interessi privati, ogni dato sensibile è utile. Snowden dirà: “Il terrorismo è solo una scusa. Quello che conta è il controllo economico e sociale. La supremazia del tuo governo”.

In questo panorama fantapolitico ma drammaticamente reale il film di Stone si rifà ad una certo tipo di cinema degli anni ‘80 (WarGames) che raccontava storie di finzione debitrici di fatti reali. Snowden ribalta il concetto, la storia reale che racconta pare degna dei migliori film distopico fantascientifici.

Siamo consapevoli che questo non è il luogo in cui si risolveranno certi segreti manovrati dai poteri forti, il mondo in cui viviamo è un mondo connesso, globalizzato, dove tutto è racchiuso in poco spazio accessibile a chi ne ha il potere, ma alla chiusa dei 134 minuti, Snowden ci pare onesto nel raccontare quello che vuol raccontare, riportando la vicenda in maniera diluita affinché ogni spettatore possa farsi la propria idea su di un giovane nerd diventato uomo che ha deciso di divulgare ciò che era giusto far sapere a tutta la popolazione mondiale. Voto: 7/10 Snowden (USA 2016, biopic 134')

Regia: Oliver Stone

Sceneggiatura: Oliver Stone, Kieran Fitzgerald

Cast: Joseph Gordon-Levitt, Shailene Woodley, Scott Eastwood, Nicolas Cage, Timothy Olyphant.

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