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Pappardelle al sugo di nana. Un must della domenica aretina

Il sugo di nana, o di anatra, è una delle ricette più popolari dell'intera provincia di Arezzo

  • Categoria

    Primo
  • Difficoltà

    Facile
  • Tempo

    1 ora
  • Dosi

    Quattro persone
  • Pappardelle: 500 grammi
  • Nana (anatra): 1 chilo
  • Fegato d'anatra: 1
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • 1 cipolla 
  • 4 foglie di salvia
  • 500 grammi di pomodori senza semi
  • Olio extra vergine
  • 30 grammi di burro 
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 1 tazza di brodo di carne
  • sale qb
  • pepe qb

Procedimento

Dopo aver pulito e svuotato l'anatra, disossatela, tagliatela a pezzi piccoli e regolari, tenendo a parte il fegato, lavateli ed asciugateli bene. Fate soffriggere in una casseruola con l'olio la cipolla, il sedano, la carota, il prezzemolo, la salvia e il basilico tritati. Quindi aggiungete i pezzetti di anatra facendoli rosolare da ogni lato, bagnandoli di tanto in tanto, con del vino bianco. Quando i pezzetti d'anatra saranno dorati, unite i pomodori tagliati a filetti, il fegato tritato sale e pepe. Lasciate cuocere a fuoco lento aggiungendo poco alla volta il brodo caldo. Quando l'anatra sarà ben cotta, toglietela e tenetela da parte in caldo. Sgrassate il sugo, passate tutto quanto al setaccio e rimettete il passato nella casseruola. In una pentola portate a bollore abbondante acqua salata, fatevi lessare le pappardelle e quando la pasta sarà cotta al dente scolatela e versatela in una zuppiera. Conditela con il sugo di anatra, aggiungete il burro diviso a fiocchetti, spolverizzate con il pecorino grattugiato. Mescolate il tutto, disponete sulle pappardelle i pezzetti di anatra e servire subito.

La ricetta

Celebrata in ogni sua forma e preparazione la nana è uno dei piatti più raffinati della tradizione gastronomica aretina e non solo. In tutto il mondo le ricette che prevedono l'utilizzo del regal pennuto sono, senza discussione alcuna, tra le prelibatezze più ricercate e acclamate da ogni palato. Nana, per chi non fosse di Arezzo, è l'appellativo in vernacolo di anatra. Il ragù che si ottiene cucinandone la carne è con ogni probabilità una delle costanti provinciali. Dal Casentino alla Valtiberina, dal Valdarno alla Valdichiana fino ad arrivare in Piazza Grande, ogni massaia che si rispetti ha una sua versione di questo amabile condimento. Il sugo di nana, e più in generale il pennuto arrosto, era uno dei piatti che venivano preparati in occasioni di grande convivialità come, ad esempio, la battitura del grano. Alcuni più impavidi braccianti, anziché "la nanina", prediligevano l'ocio (oca maschio) ma.... questa, è un'altra ricetta. La versione che segue è una personale variante facile da eseguire e ancora più semplice da gustare. Buon appetito!

(ClaFa)

Celebrata in ogni sua forma e preparazione la nana è uno dei piatti più raffinati della tradizione gastronomica aretina e non solo. In tutto il mondo le ricette che prevedono l'utilizzo del regal pennuto sono, senza discussione alcuna, tra le prelibatezze più ricercate e acclamate da ogni palato. Nana, per chi non fosse di Arezzo, è l'appellativo in vernacolo di anatra. Il ragù che si ottiene cucinandone la carne è con ogni probabilità una delle costanti provinciali. Dal Casentino alla Valtiberina, dal Valdarno alla Valdichiana fino ad arrivare in Piazza Grande, ogni massaia che si rispetti ha una sua versione di questo amabile condimento. Il sugo di nana, e più in generale il pennuto arrosto, era uno dei piatti che venivano preparati in occasioni di grande convivialità come, ad esempio, la battitura del grano. Alcuni più impavidi braccianti, anziché "la nanina", prediligevano l'ocio (oca maschio) ma.... questa, è un'altra ricetta. La versione che segue è una personale variante facile da eseguire e ancora più semplice da gustare. Buon appetito!

(ClaFa)

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