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Commissione banche, Visco: "Boschi incontrò Panetta due volte, ma non ci furono pressioni". Le richieste di Renzi - VIDEO

In queste ore  Ignazio Visco,  governatore della Banca d'Italia, sta relazionando di fronte alla commissione d'inchiesta sulle banche è tanta. L'audizione è iniziata alcuni minuti dopo le 10, in un clima di fervente attesa. L'attenzione durante...

In queste ore Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, sta relazionando di fronte alla commissione d'inchiesta sulle banche è tanta. L'audizione è iniziata alcuni minuti dopo le 10, in un clima di fervente attesa.

L'attenzione durante l'audizione è stata puntata, ancora una volta, sulla figura e sulle mosse di Maria Elena Boschi. Questa mattina il Corriere della Sera parla di contatti avuti dall'allora ministro delle Rifrome con il vice direttore di Bankitalia Fabio Panetta.

E' stato lo stesso presidente della Commissione Pierferdinando Casini ad entrare in argomento: "Mi riferisco alle indiscrezioni uscite oggi sui giornali su incontri con Panetta - ha esordito Casini -. Vi sono state pressioni sulla Banca d'Italia?".

Visco ha sottolineato che nel suo mandato ha avuto rapporti con 5 Governi: "Mai uno screzio, c'è sempre stata condivisione e collaborazione. Ci sono state anche visioni diverse ma i rapporti sono stati sul merito e hanno riguardato l'economia nazionale". Poi ha aggiunto: "Non ho mai parlato, eccetto che con il ministro dell'Economia, di questioni della vigilanza". Poi spiega di sentire anche più volte al giorno il ministro, di aver sentito spessissimo Renzi e oggi Gentiloni. Poi i commissariamenti: "Sono stati studiati, valutati e proposti. Sono stati legati in particolare a due fenomeni: la riduzione della capacità patrimoniale della banca e l'esistenza di chiari e diffusi problemi relativi ai modi di erogazione dei crediti da attribuire ai consigli di amministrazione".

BANCA ETRURIA

"Su Banca Etruria - ha proseguito Visco - era molto alto il livello di vigilanza. Fui colpito particolarmente quanto ebbi un incontro con il presidente del Consiglio Renzi ed ebbi da parte sua una richiesta di informazioni. Era il terzo incontro a Palazzo Chigi, era l'aprile del 2014. Con noi c'erano Padoan e Del Rio. Renzi chiese perché questi di Vicenza si volessero prendere di Arezzo e mi parlò degli orafi, ma non diedi risposta. Poi in un successivo incontro, a inizio estate, per presentare il direttorio di Banca d'Italia mi chiese ancora delle banche e io gli dissi che ne avrei parlato, come prevede la legge, solo con il ministro. Non ci fu pressione ma la domanda la fece".

Poi Visco parla direttamente delle indiscrezioni pubblicate stamani da Corriere della Sera: "Questione della ministra Boschi - ha detto -: alla richiesta dell'incontro, ci chiedemmo con chi potesse parlare. Potevo rifiutare l'incontro, ma noi abbiamo doveri istituzionali: io ricevo presidenti delle Regioni, politici per informarsi sui problemi del territorio e delle banche del territorio".

Da parte di Boschi, quindi "Ci fu una richiesta legittima su quelle che sono le questioni del territorio. Panetta le parlò in due occasioni. Le disse niente? No, perché eravamo d'accordo che non avremmo parlato di questioni di vigilanza se non con il ministro dell'Economia. Non ci fu però nessuna richiesta particolare di interventi da parte di Banca d'Italia ma ci fu una manifestazione di dispiacere e preoccupazione che avrebbe potuto avere la crisi di questa banca nel territorio. Quindi, pressioni? No. "

Gli incontri dice poi Visco incalzato dalle domande della commissione, "Sono stati a fine 2014 e inizio 2015, credo nei mesi di novembre e febbraio, ma il commissariamento è successivo".

E ancora, rispondendo alle richiesta di Zoggia:"Non c'è stata insistenza da parte del Governo, mi è sembrata divertente la richiesta di Renzi sulla questione tra orafi. Per il resto ci sono stati due incontri con Boschi. Ma ci sono stati anche altri politici che si sono interessati delle banche del loro territorio. E così la richiesta di Boschi l'abbiamo presa come interesse per il proprio territorio".

Secondo quanto riportato da Panetta a Visco, Maria Elena Boschi all'inizio del colloquio avrebbe chiarito "di non voler trattare atti o decisioni riguardanti Etruria e in particolare di non aver nulla da recriminare sulla sanzione che suo padre ha ricevuto, ma ha espresso la preoccupazione per la difficile situazione economica della provincia che poteva essere aggravata da una carenza di credito che poteva derivare dalla crisi di Banca Etruria. Non chiese informazioni riservate e confermò la sua stima per Banca d'Italia anche se le decisione che avrebbe preso avrebbe penalizzato la sua famiglia". Visco questa mattina ha esordito parlando della situazione generale, di una doppia recessione che ha fatto esplodere le situazione al limite dei crediti deteriorati. Ha affermato che Banca d'Italia non ha mai detto che tutto andava bene e sul fronte della Banca Popolare di Vicenza ha affermato "che la Banca d'Italia non ha mai fatto pressioni su nessuno per favorire la Banca Popolare di Vicenza o sollecitarne un intervento. Mai".

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