rotate-mobile
Devi disattivare ad-block per riprodurre il video.
Play
Replay
Play Replay Pausa
Disattiva audio Disattiva audio Disattiva audio Attiva audio
Indietro di 10 secondi
Avanti di 10 secondi
Spot
Attiva schermo intero Disattiva schermo intero
Skip
Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi.
Attendi solo un istante...
Forse potrebbe interessarti...

La vecchia Banca Etruria è insolvente: ora si indaga per bancarotta. Bertola: "Fare chiarezza"

La decisione è stata presa oggi: il Tribunale fallimentare di Arezzo ha dichiarato insolvente la old bank dell'Etruria. Il collegio presieduto da Clelia Galantino e composto anche dai giudici Antonio Picardi e Paolo Masetti, ha sciolto oggi la...

La decisione è stata presa oggi: il Tribunale fallimentare di Arezzo ha dichiarato insolvente la old bank dell'Etruria. Il collegio presieduto da Clelia Galantino e composto anche dai giudici Antonio Picardi e Paolo Masetti, ha sciolto oggi la riserva, accogliendo il ricorso del commissario liquidatore Giuseppe Santoni.

L'udienza al tribunale di Arezzo di lunedì si era chiusa con un'altra riserva - respinta quest'oggi -, quella sulla richiesta di incostituzionalità del bail-in avanzata dai legali Michele Desario e Antonino Giunta che difendono l’ultimo presidente dell'Etruria, Lorenzo Rosi. Gli avvocati che hanno già annunciato il ricorso alla corte d'appello contro la sentenza.

Quindici pagine di motivazioni, così i giudici del tribunale fallimentare hanno accolto le richieste di Santoni, in linea con quelle del procuratore di Arezzo Roberto Rossi, di Bankitalia - rappresentata dal legale Marco Di Pietropaolo - e dei commissari Antonio Pironti e Riccardo Sora.

A questo punto il procuratore Rossi, che porta avanti le inchieste relative alla banca, avvia le indagini ipotizzando il reato di bancarotta (è il quinto filone legato alla vecchia banca) contro gli ex amministratori. Quali? Difficile dirlo in questa fase preliminare. Il 4 dicembre 2012 è il giorno della prima ispezione di Bankitalia nell'istituto di credito aretino. Due i Consigli di amministrazione che si sono succeduti da allora, il penultimo, presieduto da Fornasari, e l'ultimo, presieduto da Lorenzo Rosi (che aveva due vice, Alfredo Berni e Pierluigi Boschi, padre del ministro Maria Elena). Tuttavia non è detto che tutti i membri dei Cda vengano coinvolti nell'indagine, né che non si indaghi anche sull'operato delle amministrazioni precedenti.

Il video del giorno dell'udienza

La reazione di Nuova Banca Etruria

"Come Nuova Banca Etruria non possiamo che essere soddisfatti per la rapidità con cui si è pronunciato il Tribunale di Arezzo", ha detto a caldo Roberto Bertola, amministratore delegato di Nuova Banca Etruria. "Era necessario che fosse fatta chiarezza in tempi brevi: atto doveroso verso tutti i soggetti coinvolti del nostro territorio. Solo così è possibile rinnovare la fiducia che lega la Nuova Banca a coloro che vivono nelle aree di riferimento, nell'ottica soprattutto di un importante e veloce riposizionamento di Nuova Banca Etruria. Il provvedimento di insolvenza, tengo a ribadirlo, riguarda la vecchia Banca Etruria già in liquidazione coatta amministrativa. Mentre la Nuova Banca, rinnovata come noto nei vertici e pienamente operativa - conclude Bertola - guarda al futuro forte di una solida posizione patrimoniale e di liquidità, oltre ad non avere più il peso delle sofferenze".

Il comitato Vittime del salva-banche: "Operazione estetica, per noi cambia poco"

Sulla possibilità di un'apertura di un'inchiesta Letizia Giorgianni del comitato Vittime salva-banche dice: "E' un'operazione estetica, si apre la prospettiva della bancarotta, ma al tempo stesso non si dichiara l'incostituzionalità del decreto. E i soldi che ci hanno rubato? Per i risparmiatori, quel che è successo oggi, non porta alcun vantaggio. Non vorrei che si scaricasse la colpa su 2-3 personaggi che poi, magari, si saranno già tutelati, in qualche modo. A noi cambia poco e niente. Non mi sembra una grande svolta".

letizia-giorgianni-banca-etruria-vittime-salvabanche

Codacons: "Ci costituiremo parte lesa"

Una decisione importantissima che apre ora la strada al procedimento per bancarotta nei confronti degli ultimi amministratori della banca.

"Non appena la Procura di Arezzo aprirà il fascicolo, il Codacons si costituirà parte offesa nel procedimento, a tutela degli investitori dell’istituto di credito – spiega il presidente Carlo Rienzi – Offriremo inoltre assistenza legale a tutti i risparmiatori di Banca Etruria che hanno visto azzerato il valore delle proprie obbligazioni a seguito del decreto salva-banche, per costituirsi parte offesa nell’indagine e chiedere in tale contesto il risarcimento dei danni patrimoniali subiti”.

Sono già 2000 i piccoli risparmiatori di Banca Etruria che si sono rivolti al Codacons per avviare iniziative legali per ottenere il rimborso dei soldi persi.

Federconsumatori: "Nuovi scenari"

"La dichiarazione dello stato di insolvenza è semplicemente un atto dovuto - dice Federconsumatori -. Così come lo era stato, a suo tempo, il commissariamento. Siamo di fronte alla fotografia della realtà e alle sue naturali conseguenze. La decisione del Tribunale crea scenari nuovi e apre la strada alla possibilità di una maggiore tutela delle persone danneggiate. Non solo: consentirà di appurare le responsabilità che negli anni il management della vecchia Banca Etruria ha maturato. A danno dei risparmiatori ma anche dell’intero territorio di cui si dichiarava parte insostituibile e integrante. Se la decisione della magistratura è stato un atto dovuto, le ultime decisioni del Governo Renzi potevano, invece, essere tranquillamente evitate. Se le sommiamo al decreto ottimisticamente definito salvabanche, siamo ormai al cartellino rosso. Ennesimo rinvio sul futuro dei risparmiatori, ennesimo pasticcio sul futuro del sistema delle banche di credito cooperativo".

@MattiaCialini

Video popolari

La vecchia Banca Etruria è insolvente: ora si indaga per bancarotta. Bertola: "Fare chiarezza"

ArezzoNotizie è in caricamento