E' passato un anno dalla morte di Cinzia Patricolo, 47enne aretina deceduta in ospedale a seguito di una complicazione per una patologia intestinale. Sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta. Nell'anniversario della morte la ricorda Angelo Rossi, consigliere comunale e cognato della donna.

Cara Cinzia, morivi esattamente un anno fa.

La morte è l'unica cosa certa nella vita, ma il modo in cui si abbandona l'esistenza è ciò che scolpisce indelebilmente i sentimenti di chi resta.

E morire di mala-sanità come è successo a te lascia sentimenti di indignazione e rabbia forti quanto il dolore, nel quale sta letteralmente affogando l'intera nostra famiglia, giorno dopo giorno.

Sei stata tradita da chi avevi affidato la tua vita, che ha agito con grave imperizia, diagnosi non corrette, sintomi, esami e storico ignorati, abbandonandoti in un corridoio imbottita di morfina e valium per un intera giornata "in semplice osservazione" a morire mentre dovevi andare dritta in sala operatoria, fino a quando il tuo cuore ha ceduto e allora era troppo tardi per capire cosa avessi veramente, arrivare alla giusta diagnosi e poterti salvare.

Niente potrà riportarti in vita, ma è importante non solo per te e per noi, ma anche per tutti quelli che ogni giorno affidano la propria vita a quel maledetto pronto soccorso, avere giustizia e che siano sanzionate le evidenti responsabilità personali e della struttura.

Il processo civile è ormai imbastito e sono certo che prima o poi ci darà piena giustizia, è solo questione di tempo, e mi auguro che il Pm intraveda gli elementi necessari per arrivare anche a un processo penale. Ci manchi.