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Cronaca

"Uccise il marito per un cortocircuito mentale". Delitto di Terranuova, Clara e l'amnesia anterograda come nel film Memento

Si è conclusa stamani l'istruttoria sul caso dell'omicidio di Terranuova Bracciolini con la procedura di incidente probatorio in tribunale ad Arezzo che ha visto l'illustrazione della perizia psichiatrica di Clara Vannini, la 58enne che lo scorso...

Si è conclusa stamani l'istruttoria sul caso dell'omicidio di Terranuova Bracciolini con la procedura di incidente probatorio in tribunale ad Arezzo che ha visto l'illustrazione della perizia psichiatrica di Clara Vannini, la 58enne che lo scorso 25 settembre, in preda ad un raptus, uccise il marito Enzo Canacci, con il mattarello, tra le mura domestiche. Una perizia che sostiene come la capacità di intendere e volere della signora, al momento dell'aggressione, fossero ridotte. Tanto che la donna, reclusa nel carcere di Sollicciano, non ricordi ancora niente dell'accaduto. Un caso di "amnesia anterograda", come spiega il legale della donna Antonino Giunta, disturbo che - ad esempio - è alla base di celebri film, come Memento di Cristopher Nolan.

Il perito Massimo Marchi, di fronte al giudice Piergiorgio Ponticelli, al pm Angela Masiello e all'avvocato Giunta, ha sostanzialmente confermato quanto già scritto nella relazione depositata nei giorni scorsi. La donna avrebbe agito per un "cortocircuito", come è definita in ambito psichiatrico la condizione della 58enne al momento del raptus, con "scemate capacità di intendere e volere". Si prospetta un vizio parziale di mente che dovrebbe tradursi in un'attenuante nel processo.

E adesso, terminate le indagini, il pm invierà l'avviso di chiusura dell'inchiesta. In estate, prima o dopo la sosta, verosimilmente o a luglio o a settembre, potrebbe esserci l'udienza preliminare. Sede nella quale potrebbe essere richiesto il rito abbreviato. E' l'opzione verso cui la difesa è orientata, che permetterebbe l'abbattimento di un terzo della pena.

Intanto Clara Vannini trascorre le sue giornate da detenuta a Firenze. Il suo avvocato aveva chiesto il trasferimento in una struttura psichiatrica idonea ad accoglierla, misura che non è stata accolta dal giudice. La richiesta potrebbe essere avanzata di nuovo in seguito. La 58enne reclusa non ricorda il delitto: ha la consapevolezza di essere stata lei la responsabile, soffre molto, ma ha un vuoto. Ha rimosso l'evento.

L'omicidio avvenne durante la festa del Perdono, Enzo Canacci, nonostante fosse stato colpito da un ictus da qualche anno, nel morale non era stato intaccato. Si muoveva con un bastone ed era molto attivo. Per contro, la moglie aveva sofferto molto per il cambio di vita radicale che la malattia del marito le aveva imposto. Tanto che da un paio d'anni soffriva di "depressione maggiore", una forma particolarmente insidiosa del "male oscuro" per la quale era seguita da uno psichiatra. Quel pomeriggio è bastata la scintilla di un banale alterco - lui che voleva uscire, lei che voleva rimanere a casa - a determinare l'aggressione con il mattarello. Poi buio totale. Era stata la figlia a scoprire la donna ore dopo, immobile sul divano, mentre il marito era disteso a terra, colpito mortalmente alla testa.

@MattiaCialini

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