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Cronaca

Truffa Banca Etruria, le motivazioni della sentenza: cabina di regia a piani più alti, ecco perché i raggiri

Secondo il giudice Angela Avila ci fu dolo solo nei casi in cui fu fatto ricorso a tutti i metodi per piazzare le subordinate

La cabina di regia c'era, ma non si trovava "a livello intermedio". Anche la truffa ai danni dei risparmiatori c'era, e i quattro dirigenti condannati ne furono responsabili. Sono queste, in estrema sintesi, le motivazioni della sentenza sul procedimento per truffa nei confronti di dipendenti e direttori di filiale di Banca Etruria. Il giudice Angela Avila le ha depositate ieri: stando a quanto ricostruito durante le fasi processuali, le subordinate poi azzerate furono davvero una truffa, ma la cabina di regia ipotizzata dalla procura, sarebbe stata ben più in alto rispetto al livello intermedio dei dirigenti che sono stati assolti. Sarebbe stata ai vertici dell'istituto di credito.

Sono 120 le pagine in cui vengono spiegate dettagliatamente le motivazioni della decisione del collegio. Secondo Avila ci fu dolo solo nei casi in cui si fece ricorso a tutti i metodi per piazzare le subordinate: ovvero fu ignorato il Mifid e furono sottovalutati volutamente il titolo di studio e la capacità di comprendere i rischi di una subordinata pur di concretizzare la vendita dei titoli.

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