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Cronaca

Inchiesta sul Tpl, il presidente Enrico Rossi è il settimo indagato. "Accuse infamanti e ridicole"

Quello di Rossi è il settimo nome che finisce nel registro degli indagati. Sempre per turbativa d'asta sono stati iscritti infatti 2 dirigenti regionali dell'area trasporti e dell'ufficio gare e l'intera commissione che aggiudicò il bando

"A volte, ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e che si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti". Esordisce così un lungo post del presidente Enrico Rossi apparso stamani sulla sua pagina Facebook.

Rossi è infatti uno dei destinatari degli avvisi di garanzia che sono stati emessi nell'ambito dell'inchiesta sulla gara per il trasporto pubblico locale che ha visto l'aggiudicazione, anche dopo un lungo iter giudiziario fatto di ricorsi e contro ricorsi, ad Autolinee Toscane. Il consorzio, guidato dal colosso del trasporto pubblico locale francese Ratp ha avuto la meglio rispetto a Mobit, il raggruppamento di aziende toscane, tra cui Tiemme, che si era unito per presentare il proprio progetto per la gara regionale. Dopo che tutti i ricorsi si sono pronunciati a favore dell'iter portato avanti dall'emittente, la Regione Toscana, una serie di esposti da parte dei componenti di Mobit,hanno portato all'apertura dell'inchiesta.Il governatore toscano è stato raggiunto dall'avviso di garanzia per il bando da 4 miliardi di euro della durata di 11 anni per la gara regionale per il trasporto pubblico locale. Il reato contestato è quello di turbativa d'asta, ed è legato alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Rossi in un'intervista ad Askanews il 13 novembre del 2015.

Quello di Rossi è il settimo nome che finisce nel registro degli indagati. Sempre per turbativa d'asta sono stati iscritti infatti 2 dirigenti regionali dell'area trasporti e dell'ufficio gare, l'aretino Riccardo Buffoni (a lungo dirigente in Provincia) e Ivana Malvaso, l'intera commissione che aggiudicò il bando di gara, cioè il professor Mario Sebastiani, la dirigente Irpet (istituto regionale programmazione economica) Patrizia Lattarulo, l'ingegnera Gabriella Rolandelli e il professor Stefano Pozzoli.

La spiegazione dell'avvocatura regionale

"L'intervista rilasciata dal presidente Rossi ad Askanews del 13 novembre 2015 si è tenuta quando l’esame delle offerte con l’attribuzione dei punteggi era stato concluso. Infatti la seduta pubblica di gara nell’ambito della quale è stata data lettura dei punteggi attribuita all’offerta tecnica ed anche economica è del 14 ottobre 2015; in quella seduta è risultata vincitrice Autolinee Toscane. Quindi, da quel momento in poi, era nota a tutti la collocazione di AT al primo posto in graduatoria. L’esame del Piano economico e Finanziario (PEF) è proseguito nei giorni successivi, ma trattandosi di documento a corredo dell’offerta e non oggetto di punteggio, non avrebbe prodotto cambiamento alcuno sul punteggio definitivo assegnato ai due concorrenti nella seduta pubblica del 14 ottobre 2015. Nelle sedute del 17 e 24 novembre 2015, la commissione ha ritenuto nella sua discrezionalità tecnica che i due PEF fossero entrambi corretti. Il giudizio è stato anche motivato nel verbale".

Il commento di Rossi 

"Mi era già accaduto - continua Rossi - per la realizzazione dei quattro nuovi e moderni ospedali di Massa, Lucca Pistoia e Prato, che hanno contribuito in modo determinante a gestire bene in Toscana la lotta contro il Coronavirus. Ora è capitato nuovamente a causa di un esposto fatto dalla cordata di imprese che ha perso la gara regionale per il trasporto pubblico locale su gomma".

«Questa associazione di imprese - sottolinea il presidente - non solo ha strumentalmente usato la giustizia amministrativa perdendo regolarmente tutti i ricorsi, facendo così ritardare il contratto con l’impresa vincente e quindi la partenza del servizio ma, come ultimo colpo di coda per bloccare le regolari procedure, ha fatto anche un esposto alla procura mettendo sotto accusa oltre a me, l'intera commissione regionale e i dirigenti del settore mobilità".

"Le accuse sono infamanti e ridicole. Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori a cui consiglio di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni".

"Per quanto mi riguarda - così continua la lunga dichiarazione di Rossi - l'accusa è di avere rilasciato, il 13 novembre 2015, dichiarazioni sull’esito provvisorio della gara, prima della sua conclusione formale. In realtà, coloro che hanno presentato l’esposto nascondono il fatto che la notizia già da un mese era di pubblico dominio e che la stampa e le agenzie nazionali l’avevano ampiamente riportata, poiché la seduta della commissione per l’apertura delle buste era stata pubblica, come prevede la legge, e quindi tutti erano a conoscenza del risultato".

"La cosa più vergognosa e triste di questa vicenda - aggiunge il presidente - è che con la strumentalizzazione della giustizia amministrativa, e ora persino di quella penale, si è sviluppato un contenzioso che ha ritardato di almeno 4 anni la partenza del nuovo servizio di trasporto pubblico locale, provocando un danno alle casse regionali di due milioni di euro per ogni mese, e impedendo ai cittadini di beneficiare da anni di un trasporto pubblico locale moderno e con autobus nuovi".

Questi i passaggi principali del lungo post pubblicato sulla pagina Facebook di Enrico Rossi.

"Noi - conclude Rossi - siamo sereni e andiamo avanti per la nostra strada con trasparenza e nel rispetto della legge. L’ultima sentenza di questi giorni del Consiglio di Stato conferma che la gara è stata gestita correttamente e ci sollecita infatti a procedere alla conclusione dell’affidamento del servizio con la stipula del contratto con il vincitore, rigettando la richiesta di sospensione degli atti regionali fatta dai perdenti e rinviando la discussione di merito. I cittadini Toscani avranno il nuovo servizio di trasporto pubblico locale. Considero questo uno dei lasciti più importanti del mio impegno come presidente e ringrazio gli uomini e le donne della Regione che hanno lavorato con impegno, competenza e rigore per raggiungere questo obiettivo e che ora si sono visti recapitare come premio gli avvisi di garanzia".

L'attacco del gruppo Lega in consiglio regionale

“Quella sul Tpl - afferma il gruppo della Lega in consiglio regionale - è, da sempre, una vera gara ad ostacoli ed alla fine chi ci rimette direttamente sono gli utenti, i quali, in questi anni hanno dovuto muoversi sul territorio toscano su mezzi obsoleti, insufficienti di numero, pagando onerosi biglietti ed abbonamenti. Avevamo intuito fin dall’inizio di questa tormentata vicenda che la gara fosse malamente strutturata e che la tale sciagurata scelta avrebbe comportato criticità a non finire.”

“Una gara che ha prodotti numerosi ricorsi e che tutt’oggi, a pochi giorni dall’entrata del nuovo gestore - precisano i consiglieri della Lega - riserva continui e deleteri colpi di scena. Riguardo all’avviso di garanzia recapitato al presidente Rossi - sottolineano gli esponenti leghisti - sarà la Magistratura, ovviamente, ad occuparsene, ci auguriamo con doverosa celerità, ma è chiaro che tale vicenda condanni politicamente chi ha malgovernato in questi ultimi dieci anni, costringendo i toscani a fare continuamente i salti mortali per prendere un normale autobus."

"La pandemia può avere un po’ aggravato le cose, ma le problematiche risiedono nella perdurante malagestione del Pd che, anche in questo delicato settore, non ha certamente eccelso. Con un colpo di spugna sono state,tra l’altro, spazzate via tante realtà locali che, finora, avevano gestito l’importante comparto pubblico; nel frattempo, ovviamente, non sono stati fatti particolari investimenti ed i cittadini, se possibile, ne hanno ulteriormente e pesantemente risentito. Senza dimenticare, poi alcune situazioni borderline, con personaggi al limite, forse anche talvolta superato, del conflitto d’interessi. Una fitta cortina fumogena insiste su questa gara che le recenti indagini potrebbero magari, finalmente, svelare nei contenuti più reconditi. Purtroppo-conclude la nota-come  detto, chi ne subisce quotidianamente le conseguenze sono i cittadini toscani alle prese con un servizio pubblico che manifesta tangibili problemi sotto tutti i punti di vista; un indegno ed atavico modus operandi che condiziona la vita di molti nostri corregionali, a cui, qualcuno, per anni, ha fortemente mancato di rispetto.”

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