rotate-mobile
Cronaca

Tifose aretine assalite a Lucca, l'avvocato: "Ricostruzione parziale della questura, ci fu omesso controllo"

Gli aggressori di Lucca hanno un'identità. Il 16 settembre, dopo la partita di calcio tra la squadra di casa e l'Arezzo, si scagliarono contro un'auto che aveva a bordo tre tifose amaranto. I danni alla vettura furono ingenti: lunotto posteriore...

Gli aggressori di Lucca hanno un'identità. Il 16 settembre, dopo la partita di calcio tra la squadra di casa e l'Arezzo, si scagliarono contro un'auto che aveva a bordo tre tifose amaranto. I danni alla vettura furono ingenti: lunotto posteriore sfondato, uno specchietto retrovisore distrutto, ammaccature varie alla carrozzeria. Per le tre donne, per fortuna, soltanto un grande spavento.

La questura di Lucca, dopo il lavoro capillare della Digos, è riuscita a risalire all'identità di due assalitori: sono due uomini del posto di 32 e 38 anni, appartenenti a uno dei gruppi della curva ovest, ''la meglio gioventù''. Uno di loro era già stato colpito dal divieto di accesso agli stadi negli anni scorsi. Le indagini comunque non si fermano, perché il gruppo che aggredì le tre tifose dell'Arezzo (una delle quali di 77 anni), era composto da almeno sette/otto persone. Sull'auto, una Opel, sono state rinvenute impronte digitali che potrebbero rivelarsi molto utili, al pari delle immagini delle telecamere della zona dove è avvenuto l'episodio.

Secondo gli inquirenti, quella sera non ci furono falle nel servizio d'ordine e il percorso indicato per il deflusso dei tifosi ospiti era caldamente consigliato, anche se non obbligatorio. L'aggressione, poi, non fu premeditata. L'avvocato di due delle donne coinvolte nell'aggressione, Tiberio Baroni, ha però voluto precisare: "La ricostruzione che è stata fatta dalla questura di Lucca è parziale. Il problema più grave riguarda l'omesso controllo all'uscita dello stadio: più macchine erano state incanalate nella direzione sbagliata. Dopo la partita di Coppa Italia, poche settimane prima, questo non era accaduto e difatti il deflusso si era svolto regolarmente. Inoltre è inverosimile ritenere che l'aggressione non fosse stata preparata: il gruppo di assalitori è sbucato fuori all'improvviso, armato con oggetti contundenti, e ha tentato di colpire più macchine in transito. Le mie clienti, tra l'altro, non avevano né sciarpe né bandiere che le rendessero riconoscibili".

La vicenda, quindi, ha ancora alcuni punti da chiarire. "Presenteremo una denuncia/querela entro i termini stabiliti con una richiesta di risarcimento danni, perché anche la Lucchese calcio ha delle responsabilità riguardo l'accaduto. E se mai otterremo dei soldi, li daremo in beneficenza. Non sono quelli che ci interessano, ma fare luce su un episodio molto grave".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tifose aretine assalite a Lucca, l'avvocato: "Ricostruzione parziale della questura, ci fu omesso controllo"

ArezzoNotizie è in caricamento