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Terremoto Reatino, l'appello di un aretino scampato al sisma: "Aiuti subito". Rischi e sicurezza, i costi degli adeguamenti

"Non lasciamo che questa tragedia venga dimenticata troppo presto". Le parole sono quelle di Andrea Marsupini, padre di due bambine, marito, imprenditore della Valtiberina e presidente di Cna per la vallata. Lui la notte del 24 agosto si trovava...

"Non lasciamo che questa tragedia venga dimenticata troppo presto".

Le parole sono quelle di Andrea Marsupini, padre di due bambine, marito, imprenditore della Valtiberina e presidente di Cna per la vallata. Lui la notte del 24 agosto si trovava a Collespada a due passi da Amatrice epicentro del terremoto di magnitudo 6.0 che ha devastato il Centro Italia. "Ci siamo svegliati nel cuore della notte a causa della scossa di terremoto - prosegue Andrea - io e mia moglie ci siamo fiondati in camera dalle bimbe. Siamo riusciti a metterci subito in salvo. E' stato terribile. Per fortuna nel luogo dove ci trovavamo noi non si sono registrati particolari danni e nessuno dei residenti è rimasto ferito o ha perso la vita. Ma le scene che abbiamo visto a pochi nelle altre cittadine sono state davvero sconvolgenti". Una notte da incubo vissuta con il cuore in gola e con la consapevolezza di aver rischiato, in pochi istanti, di perdre tutto.

"Siamo fortunati - spiega ancora Marsupini - sono un uomo fortunato. E non solo per essere scampato al peggio ma anche perché la stessa notte io e la mia famiglia siamo potuti salire a bordo di un'automobile e tornare a casa nostra. Molta gente invece, anche tra coloro che sono rimasti illesi, non hanno più niente".

E' sulla necessità di fare qualcosa e di aiutare le popolazioni colpite dal terremoto a ricostruire la propria vita che insiste poi il presidente di Cna Valtiberina.

"Ho vissuto in prima persona questa tragedia ed fortunatamente posso raccontarla - prosegue - il mio augurio è che non si ripeta la stessa situazione del 2009 all'Aquila. Mi auguro che venga fatto il possibile per aiutare chi ha perso tutto a rialzarsi. Inoltre, spero vivamente che i nostri amministratori, il nostro governo e chi ne ha le competenze possa provvedere quanto prima ad investimenti sull'adeguamento delle strutture e degli edifici alle normative antisismiche. Dove è stato fatto, come ad esempio Norcia, i danni sono stati più contenuti. Non vogliamo più piangere per la perdita di uomini, donne e bambini". L'intervista completa ad Andrea Marsupini. Continuano gli studi sul rischio sismico nel territorio nazionale. La provincia di Arezzo, stando a quanto reso noto in più occasioni dalla Protezione Civile, si trova divisa tra una zona 2 e 3. Ovvero a rischio medio e rischio basso.

Le aree più a 'calde', oltre al comune di Arezzo, quello di Cortona e Castiglion Fiorentino, sono la Valtiberina e il Casentino. La zona meno a rischio è invece quella che comprende: Terranuova Bracciolini, Montevarchi, Bucine, Laterina, Civitella in Val di Chiana, Monte San Savino, Marciano della Chiana, Lucignano. Quindi Valdarno e Valdichiana.

rischio_sismico

Per quanto riguarda la messa in sicurezza invece degli edifici pubblici, sempre stando ai conti della Protezione Civile, presenta un conto salatissimo: 50 miliardi di euro, solo per gli edifici pubblici (fonte: Sole 24 Ore). A questi devono essere aggiunte le spese per gli edifici privati.

"Il costo dell’adeguamento degli edifici pubblici – spiega Mauro Dolce, uno dei direttori generali del dipartimento della Protezione Civile – è fissato da norme e può essere calcolato con maggiore precisione. Il costo per adeguare sismicamente gli edifici privati è molto più variabile perché il proprietario può scegliere tra una gamma di interventi di messa in sicurezza il cui costo può variare tra 300 e 800 euro a metro quadrato".

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