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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Sono stanco", poi la caduta: la tragedia sul Cervino ricostruita dalla Guardia di Finanza. Il cordoglio di Arezzo

Ha guardato l'amico e ha detto "Sono stanco". Sarebbero state queste le ultime parole che Matteo Pes ha rivolto a F.S. il ragazzo aretino che era con lui sul Cervino. Pochi secondi dopo è scivolato ed è precipitato per oltre 300 metri, tra le...

Ha guardato l'amico e ha detto "Sono stanco". Sarebbero state queste le ultime parole che Matteo Pes ha rivolto a F.S. il ragazzo aretino che era con lui sul Cervino. Pochi secondi dopo è scivolato ed è precipitato per oltre 300 metri, tra le vette che tanto amava. A ricostruire la dinamica della drammatica avvenuta ieri è stata la Guardia di Finanza di Breuil, dopo aver raccolto elementi e ascoltato le parole del giovane che era con Pes e che ha chiamato i soccorsi.

LA VACANZA E LE SCALATE PIANIFICATE

Pes, 28enne studente lavoratore impegnato in un bed & breakfast in città, era in vacanza con l'amico. Stando alle prime ricostruzioni, sarebbe stato lo stesso Matteo a pianificare l'arrampicata che gli è stata fatale. Pare che l'idea fosse stata quella di partire dal rifugio ex Duca degli Abruzzi, oggi Ordiondé, e arrivare fino alla vetta, la "Gran Becca". Quella vetta che tanti italiani hanno imparato a conoscere ai tempi di Carosello, quando Mike Bongiorno da lassù, accanto alla croce che è sulla cima, pubblicizzava una grappa. Una scalata di fatto impegnativa, che li avrebbe dovuti portare dai 2800 metri ai 4400 metri. La sveglia ha suonato quando il sole ancora non era sorto. La partenza - stando a quanto riportato dagli inquirenti alla stampa valdostana - era prevista per le 5,30. Ma con il passare del tempo la tabella di marcia pare abbia subito un rallentamento. Dopo quasi 7 ore di scalata i due amici erano arrivati a 3700 metri e percorrevano un tratto in realtà non particolarmente difficile: la salita della Cheminée. Una salita di 15 metri in verticale. Un tratto - spiegano gli esperti - che si dovrebbe fare senza essere legati, ma con l'ausilio di funi alle quali chi si accinge alla scalata può aggrapparsi. L’amico di Matteo era il primo della fila, Pes lo seguiva a circa due metri di distanza. Erano poco meno delle 12: l’amico stava per raggiungere la vetta della salita quando si sarebbe voltato per scambiare due parole con Matteo. Avevano capito che la distanza con la vetta era troppa e avevano deciso di arrivare a Capanna Carrel (a 3800 metri circa e poi fermarsi). Erano d'accordo: Matteo avrebbe anche detto di essere affaticato. Poi si sono scambiati qualche altra parola, e si è verificata la caduta. Il 28enne pare abbia perso l'appiglio ed è precipitato per circa 300 metri finendo nel versante svizzero del Cervino. Forse tradito dalla roccia friabile di quel monte, che rende le scalate tanto appassionati quanto difficili e faticose. IL DRAMMA E I SOCCORSI

L'amico ha cercato subito aiuto: è riuscito a raggiungere Capanna Carrel, che si trova a 3800 metri - poco sopra il luogo dell'incidente - e ha messo in moto la macchina dei soccorsi. Il corpo di Matteo Pes è stato recuperato da Air Zermatt, si soccorso alpino elevetico, e quindi è stato portato in Svizzera. L’amico è stato soccorso e portato a Cervinia in elicottero dal Soccorso Alpino Valdostano, dove nel pomeriggio gli uomini della stazione del Sagf della Guardia di finanza del Breuil hanno raccolto la sua testimonianza. Attreverso le sue parole, avrebbero ricostruito la dinamica della terribile caduta.

https://youtu.be/XUWgeEW-yGI

IL CORDOGLIO DI UNA CITTA'

Intanto la notizia del terribile incidente è arrivata ad Arezzo. Una città già provata dalla perdita di due giovani vite nel crollo del Ponte Morandi, che ieri ha rivissuto lo strazio della morte di un giovane.

Pes era molto conosciuto: amava il calcio, la Giostra del Saracino e la politica. La sua famiglia ha origini sarde, ma lui era nato ad Arezzo, aveva studiato al liceo Redi, aveva tirato i primi calci nel San Domenico e negli ultimi tempi aveva militato nella Polisportiva San Marco. Proprio i compagni di squadra ieri lo hanno ricordato con un toccante post su Facebook: “Ciao Matteo. Ti ricorderemo per sempre per la tua voglia di lottare, per la tua voglia di vincere, per il tuo spirito di appartenenza, per il tuo sorriso …”

Per la prossima stagione aveva già parlato con i dirigenti: avrebbe trascurato il calcio per coltivare la sua grande passione per le montagne e per le arrampicate. Una passione nata da tempo, che lo aveva portato a scalare molte vette. Non era uno sprovveduto, Pes. Nel suo profilo Facebook le foto raccontano tante arrampicate: ogni immagine un sorriso con il quale esprimeva la gioia di essere tra quelle montagne. Poi c’era la passione per la politica: Pes frequentava gli ambienti di CasaPound ed era anche molto attivo. E la passione per la Giostra del Saracino: come la sua famiglia il suo cuore era giallo cremisi. Ieri il quartiere ha espresso il suo cordoglio con un post: "Il Quartiere di Porta del Foro si unisce al dolore del nostro socio e quartierista Michele Pes e di tutta la sua famiglia per la tragica scomparsa del fratello Matteo". Nel pomeriggio di ieri i genitori del 28enne sono partiti per di Zermatt, questa mattina dovrebbero svolgersi le operazione del riconscimento della salma. Poi Matteo potrà tornare nella sua Arezzo

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